Pesaro, allarme dell’Anpi per immagini fasciste esposte in ristorante

Le parole di condanna di Paolo Pagnoni dell’Anpi, scandalizzato dalle immagini del duce e dalle riviste sul fascismo esposte in un ristorante di Pergola

Pesaro, allarme dell’Anpi per immagini fasciste esposte in ristorante

Un ristorante di Pergola, in provincia di Pesaro, espone immagini e pubblicazioni relative alla figura del duce ed al periodo fascista e si scatena la reazione dell’Anpi, che denuncia aspramente il fatto.

È Paolo Pagnoni, vice presidente della sezione provinciale dell’Anpi, ad aver messo in luce la questione, in seguito alla segnalazione ricevuta da una donna di Ravenna, come raccontato da “Il Resto del Carlino”.

“Presso il ristorante “Al borgo” di Pergola si pratica l’apologia del fascismo, con l’esposizione di riproduzioni fotografiche di Mussolini e l’esaltazione del ventennio fascista con numerose riviste, pubblicazioni e feticci, denuncia allarmato Pagnoni. Subito sono partite le verifiche ufficiali del caso da parte dell’associazione partigiani, determinata a comprovare il fatto. “Abbiamo chiesto altre testimonianze sulla veridicità della segnalazione e abbiamo constatato di persona, verificandolo anche su una pagina web del ristorante”.

Sul sito si trovano le immagini segnalate dall’Anpi, che non perde occasione per ricordare nei dettagli il reato di “apologia del fascismo”, punito dalla legge Scelba del 1952 e perfezionato dalla legge Mancino del 1993. Dopo questo sfoggio di conoscenze giuridiche, il vicepresidente rivolge un appello al proprietario del ristorante incriminato, che diventa anche più di un invito od un consiglio.

“A nome dell’Anpi provinciale invitiamo, pertanto, il gestore della trattoria Al borgo, a rimuovere le riviste e le riproduzioni di Mussolini dal suo locale, che può tenersi in casa sua, ma certamente non esposte in un locale pubblico”.

Infine il monito, rivolto a tutta quella parte di paese che crede di aver sconfitto il fascismo o a chi si accanisce contro gli immigrati e l’idea di accoglienza.

“Dunque, attenzione: quando ci dicono che il fascismo non c’è più ed è finito, bisogna essere pronti a dimostrare che non è vero.

E non solo perché ci sono i movimenti neofascisti, ma anche perché c’è una mentalità e dei falsi valori, che non solo sono duri a morire ma sono pronti a riprendere vigore, non appena si presenti il terreno favorevole… Io penso che la gente stia perdendo la memoria storica. Siamo in una fase politica che non aiuta e che anzi aiuta le persone a tirare fuori il peggio, scagliandosi verso le minoranze e verso gli immigrati”.

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