Pescara, ucciso ultras 24enne Si cerca un gruppo di rom: forse un regolamento di conti

Domenico Rigante, già noto alle autorità, muore per un colpo di pistola al fianco, forse scambiato per il fratello

Pescara, ucciso ultras 24enne Si cerca un gruppo di rom: forse un regolamento di conti

Colpito da un proiettile durante una sparatoria, un ultras pescarese, Domenico Rigante, muore a 24 anni, forse per uno scambio di persona, confuso con il gemello Antonio. L'ipotesi di un "errore" nelle parole pronunciate poco prima di morire dallo stesso Rigante, che è riuscito a fornire il nome e cognome del suo aggressore.

M.C., un nomade di Pescara, una settimana fa aveva avuto un alterco con il fratello di Rigante, Antonio. In quell'occasione lo avrebbe minacciato: "Io ti ammazzo", aveva detto al giovane. E ieri sera, quella che si pensa possa essere stata una spedizione punitiva, ha ucciso Domenico Rigante, non Antonio, in piazza dei Grue a Pescara.

La prima ricostruzione dalla squadra mobile pescarese, che sta svolgendo le indagini. La vittima dell'aggressione, ultras biancoazzurro, già noto alle forze dell'ordine, si trovava da amici in via Polacchi, per seguire una partita di calcio in tv. Con lui anche il fratello gemello. In tarda serata Antonio Rigante, che si trovava in strada con un'altra persona, è stato raggiunto da un'auto e una moto - o uno scooter, sul punto non c'è certezza -. Sei o sette persone lo hanno avvicinato, per poi iniziare a sparare contro di lui.

Salvi sia Rigante (Antonio) che l'amico, fuggiti poco dopo l'inizio della sparatoria. Il gruppo di aggressori è poi entrato nell'appartamento dove si trovava Domenico.

Qui sarebbe iniziata una colluttazione, durante la quale un colpo di pistola ha raggiunto il fratello gemello. Il 24enne è stato soccorso e portato all'ospedale Santo Spirito di Pescara dal 118, colpito al fianco da un proiettile. È morto prima della mezzanotte. 

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