Dopo la firma da parte del commissario alla ricostruzione Bucci del decreto di demolizione di ponte Morandi, nel giorno in cui la struttura commissariale avvia ufficialmente l'inizio dei lavori con l'apertura dei primi cantieri sul Polcevera, "scoppia" la questione amianto. Come riporta Repubblica, a pagina 12 del progetto di demolizione di ciò che resta in piedi di ponte Morandi si fa riferimento alla montagna di materiale pericoloso contenuto nelle abitazioni, ormai disabitate, collocate al di sotto del viadotto.
Quindici mila tonnellate di amianto friabile dall'impatto ambientale potenzialmente devastante. Se si utilizzasse l'esplosivo per abbattere le case, si solleverebbe una nube tossico-nociva. Ecco perché la struttura commissariale, 24 ore prima della presentazione del progetto di demolizione, ha convocato una conferenza dei servizi per risolvere il problema. Che non sta tanto nel mancato impiego di esplosivi, quanto nello smaltimento dei rifiuti speciali. Per tutti i "materiali a base amiantifera" è prevista "l'asportazione" con "l'utilizzo delle metodologie previste dalla normativa vigente", garantndo al tempo stesso la "massima sicurezza ai numerosi lavoratori che interverranno in questa fase". Gli immobili pieni di eternit sono stati realizzati negli anni Sessanta, quando era comune l'impiego di materiali cementizi con fibre di amianto "per la coibentazione delle tubazioni nelle cantine, di sfiati in fibrocemento e di numerosi serbatoi per acqua in eternit". Tuttavia, prima di intervenire sui caseggiati incriminati andrà messa in sicurezza la pila 10.
Già deciso il luogo dove saranno smaltiti i materiali amiantiferi: la discarica
per rifiuti speciali di "Barricalla", situata a Collegno, in provincia di Torino. Mentre i materiali da demolizione dovrebbero restare in Liguria, conferiti in un sito ad hoc a Sant'Olcese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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