Lunedì scorso a Pozzallo sono sbarcati 26 migranti, partiti dalla Turchia alcuni giorni prima. Per la maggior parte, erano siriani. Durante la traversata, sei di loro sono morti e, tra loro, c'erano anche due bambini. Alcune immagini di quella traversata sono state condivise dall'attivista per i diritti umani Nawal Soufi, che ha pubblicato e poi cancellato il video dai social. In quella breve clip si vede uno dei momenti più atroci di quel viaggio, ossia quello in cui il cadavere di una donna viene gettato in mare, legato a un salvagente e a un giubbetto rosa.
Non è chiaro se si sia trattato di un atto di necessità, per evitare che la decomposizione del corpo portasse malattie a bordo della carretta del mare, o se sia stato frutto di un obbligo imposto da parte dello scafista turco, che è stato successivamente arrestato a Pozzallo nel momento stesso dello sbarco. Nel video si vedono solo le fasi in cui le persone a bordo piangono e invocano Allah, lasciandosi andare a una preghiera per affidare a Dio il corpo di quella donna. Questo evento è tutt'ora nelle mani della procura di Ragusa, che ha già cominciato ad ascoltare i testimoni che si trovavano a bordo di quell'imbarcazione e che continuerà anche nei prossimo giorni.
"Pensare di gettare o vedere il corpo del proprio figlio in mare è per noi qualcosa di impensabile, eppure è questa la realtà che queste persone sono chiamate ad affrontare", ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante per l'Italia dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. "Ho rimosso il video perché mancano ancora dei tasselli, ma racconterò tutta la storia e lo pubblicherò nuovamente", ha detto Nadal Soufi, la donna che ha pubblicato per la prima volta ola testimonianza video. Queste tragedie sono umanamente insostenibili per chiunque ma proprio per questo è necessario che i migranti non vengano lasciati nelle mani degli scafisti e vengano regolamentati gli ingressi in Italia, dando libero accesso alle persone che sono realmente meritevoli di assistenza e protezione internazionale.
Una regolamentazione degli sbarchi fondamentale per salvare vite umane, delle
quali scafisti e ong non si preoccupano una volta che i migranti hanno toccato terra. Sono persone che finiscono per la maggior parte preda della miseria, diventando manovalanza a buon mercato per la malavita organizzata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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