
Mille identità e decine e decine di colpi all’attivo, ma la grande fuga della regina di furti e rapine è finita all’Aeroporto, a Roma dove le è stato notificato il mandato di cattura internazionale emesso a suo carico dalla Corte d’Appello di Salerno.
È finita così in manette una 40enne di nazionalità serba. Un “curriculum” di tutto rispetto quello della ladra proveniente dall’Est: è stata riconosciuta colpevole e coinvolta in decine e decine di furti e rapine compiuti praticamente in tutta la nostra nazione. Per questi fatti, la donna era stata condannata a ventisette anni di carcere. Tanti ne dovrà effettivamente scontare grazie agli effetti delle leggi penali sui cumuli di pena. Altrimenti, fosse stato in vigore un criterio meramente “matematico” per il computo delle pene reclusive, la donna non avrebbe mai potuto pensare di ritrovare la libertà.
La condanna “complessiva” infatti assommerebbe a ben settantanove anni di carcere, “scontati” a ventisette per rispettare il parametro della pena massima cumulativa che non può, in nessun caso, superare i trent’anni di reclusione.
Era stata soprannominata, negli ambienti inquirenti, come la ladra “occhi di gatto”, come le protagoniste del famoso cartone animato giapponese incentrato sulle gesta delle inafferabili tre sorelle ladre. Come loro, sembrava imprendibile. Era capace di cambiare identità come un paio di scarpe, gliene sarebbero state ricondotti moltissimi di “alias”, grazie ai quali credeva di poter farla franca.
Accanto al mandato d’arresto, i poliziotti le hanno
presentato il provvedimento giudiziario che le notificava la pesante pena a cui, adesso, dovrà sottostare. La donna, dopo gli accertamenti e le formalità di rito, è stata trasferita presso la casa circondariale romana di Rebibbia.
Ed in prigione, fatela LAVORARE, questa non va ospitata e mantenuta gratis. Ricordatevi le tante vittime derubate da questa squallida ladra.
ma sicuramente prima di andarsene a quel paese il Prezidente Mozzarella le regalerà la grazia, così la Serbe potrà tornare tranquilla a ... lavorare