Un profugo di 15 anni ha accoltellato e ucciso un’impiegata 22enne di un centro per minori richiedenti asilo vicino Goteborg, in Svezia. Lo riporta la BBc sottolineando che il giovane è stato arrestato con l’accusa di omicidio. La vittima, di origini libanesi, è morta in ospedale in seguito alle ferite riportate. Lavorava presso il centro da un paio di mesi. "Era un angelo che voleva solo fare del bene", ha detto un cugino, citato dal giornale svedese ’Expressen’. Si tratta di "un terribile crimine", ha commentato il primo ministro svedese, Stefan Lofven, visitando il centro di Molndal dove è avvenuto l’episodio. "Credo ci siano molte persone in Svezia preoccupati dalla possibilità di casi di questo tipo", ha aggiunto secondo quanto riporta Radio Svezia.
L'episodio, in una Svezia sovraccarica di profughi nei centri di accoglienza e, come negli altri paesi Scandinavi in parte esasperata per l'emergenza rifugiati, non fa che aumentare le tensioni. Fatto che avviene tra l'altro alla vigilia del voto, in Danimarca, di un provvedimento che prevede l'allungamento dei tempi del ricongiungimento familiare, fino a tre anni, nel tentativo di scoraggiare i parenti dei rifugiati a giungere nel paese.
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