
Il fattore "peso" sulla tragedia di Genova potrebbe essere determinante. Dai rilievi effettuati sul Morandi dopo il crollo è subito emerso che la struttura non poteva più sostenere il flusso di traffico presente sul ponte. E così di fatto adesso emerge un altro elemento che potrebbe spiegare le cause del crollo che è costato la vita a 41 persone. Come spiega il Fatto, la rottura del tirante e la conseguente caduta del pilone 9 potrebbero essere legate ad un appesantimento della struttura dovuto all'uso delle barriere in cemento presenti nel tratto che è crollato. E un ingegnere sempre al Fatto spiega quali possano essere state le conseguenze della presenza dei new jersey sul ponte: "Le moderne protezioni arrivano a pesare 600 chili al metro lineare (cioè 1,2 tonnellate nelle due direzioni).
Moltiplicate per i 1.172 metri del ponte potrebbero significare fino a 1.500 tonnellate complessive di sovrappeso". Insomma anche questo potrebbe essere uno spunto utile sul fronte delle indagini.
Di certo il peso del traffico, unito a quello dei blocchi di cemento potrebbe aver messo in discussione la tenuta di una struttura che presentava diversi punti critici come segnalato da alcune relazioni tecniche già in passato.
Il conteggio è inesatto. Occorre a questi New Jersey laterali, aggiungere anche i New Jersey centrali. Quindi 1.8T per metro lineare di ponte, quindi sopra 2000 tonnellate.
Comunque queste barriere di cemento aggiunte ai vecchi ponti negli ultimi decenni non mi hanno mai convinto.
Gio, 23/08/2018 - 14:24
ESATTO
Certo però che uno zaino di 10kg sulle spalle di un vecchio di 95 anni è ben diverso che su quelle di un ragazzo di 15 anni.
E a 95 anni non si è più operativi... il ponte aveva pecche tali da essere CHIUSO SUBITO mesi addietro.
Il conteggio è inesatto. Occorre a questi New Jersey laterali, aggiungere anche i New Jersey centrali. Quindi 1.8T per metro lineare di ponte, quindi sopra 2000 tonnellate.