Io l'ho chiamato effetto pattumiera. Se qualcuno incomincia a buttare delle cartacce, delle bottiglie in un certo posto, ben presto questo diventa una discarica. Per evitare l'effetto pattumiera occorre intervenire subito, come ha fatto Giuliani con David Gunn a New York negli anni Ottanta. La metropolitana era piena di gente che non pagava, deturpata da scritte e sporca in modo ignobile. Gunn comperò vagoni nuovi e, poiché ogni giorno glieli sporcavano, li faceva ridipingere la notte. Contemporaneamente faceva arrestare chi non aveva il biglietto. Colpendo questi reati minori in pochi anni si è visto che era enormemente diminuita la grande criminalità - omicidi, rapine e stupri - che rendeva invivibile New York. Stroncando la criminalità cosiddetta minore è stato creato un abito di ordine, di rispetto, di disciplina che ha indebolito la massa di sbandati in cui la grande criminalità recluta i suoi delinquenti.
Di fronte ad una situazione di disordine dove tutti ne approfittano occorre colpire subito i piccoli reati, le piccole infrazioni, i comportamenti scorretti, gli abusi normalmente tollerati perché i delinquenti, sentendosi immuni, compiono atti sempre più gravi e vengono imitati dagli altri. Guai essere tolleranti e buonisti. Il processo può essere spezzato solo imponendo un clima generale di rispetto e disciplina.
Un esempio dell'importanza dell'ordine e della disciplina ci viene fornito dal servizio militare che dà una grandissima importanza alla pulizia del corpo, alla divisa impeccabile, al modo di salutare, al tono con cui rivolgersi ai superiori, all'allineamento nella marcia, tutti particolari che, rispetto alle prestazioni belliche, appaiono una inutile pignoleria. Ma che, in realtà, sono essenziali per creare quel rigoroso senso dell'ordine e della disciplina che distingue un esercito moderno da una banda di predoni.
In realtà tutta la società civile ha bisogno di analoghe regole rigorose: tenere la destra, attraversare sulle strisce pedonali, salutare le persone conosciute, bussare prima di entrare, non urlare, dare il posto agli anziani, chiedere il permesso, scusarsi, ringraziare. E molte di queste regole dovremmo insegnarle da capo alle nuove generazioni.
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