Ratzinger con Mueller: "Ha difeso la tradizione"

Joseph Ratzinger è tornato a "parlare". Nel messaggio per il libro del cardinale Mueller, BXVI scrive: "Ha difeso la tradizione, nello spirito di Francesco"

Il 12 settembre 2006 Ratzinger tenne una lectio magistralis a Ratisbona
Il 12 settembre 2006 Ratzinger tenne una lectio magistralis a Ratisbona

Joseph Ratzinger è tornato a "parlare". E lo ha fatto prendendo le "difese" del cardinale Gherard Müller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, "licenziato" da Bergoglio durante il luglio scorso. "Un prete - e certamente un vescovo e un cardinale - non è mai semplicemente in pensione", ha scritto il Papa Emerito al prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, in un saluto di apertura al libro "Il Dio Trino. Fede cristiana nell'era secolare". Benedetto XVI - poi - ha ricordato come l'origine della scadenza del mandato vaticano - quella di cinque anni per cui Müller è stato "rimosso" - sia dovuta ad una volontà di Paolo VI, ma Mueller - scrive il pontefice tedesco - continuerà a "servire pubblicamente la fede" in qualità di teologo e di sacerdote. Joseph Ratzinger - poi - ha tessuto un elogio del ruolo di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, un incarico che sia Benedetto XVI sia Müller hanno ricoperto in passato: "un ruolo in cui la saggezza - ha specificato - non è data solo dalla competenza nella materia, ma anche dal riconoscere il limite di questa conoscenza teologica". E il cardinale Müller - ha sottolineato il Papa Emerito - "ha trascorso i suoi anni a Roma proprio cercando di fare questo". Benedetto XVI - infine - ha chiuso il suo intervento rivolgendosi sempre all'ex prefetto:"Hai difeso le chiare tradizioni della fede, ma nello spirito di Papa Francesco hai cercato di capire come possano essere vissute oggi". Parole importanti - quindi - che sembrerebbero tese a voler stemperare il clima creatosi in Vaticano di questi tempi.

Solo qualche settimana fa - infatti - il cardinale Müller era finito al centro delle cronache per via di alcune dichiarazioni rilasciate a Massimo Franco, sul Corriere della Sera:"C’è un fronte dei gruppi tradizionalisti, così come dei progressisti, che vorrebbe vedermi a capo di un movimento contro il Papa", aveva detto l' ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. E Müller si era persino spinto a parlare di un "rischio scisma":"Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo. Altrimenti, senza volerlo, può aumentare il rischio di una lenta separazione che potrebbe sfociare in uno scisma di una parte del mondo cattolico, disorientato e deluso. La storia dello scisma protestante di Martin Lutero di cinquecento anni fa dovrebbe insegnarci soprattutto quali sbagli evitare", aveva chiosato il cardinale. La questione è complessa: in Vaticano - per stessa ammissione del pontefice - ci sarebbero dei "traditori di fede" e degli "approfittatori". Quando Papa Francesco - durante l'Udienza di fine anno alla Curia Romana - ha scagliato queste accuse rivolgendosi ai cardinali, invitando a superare la "logica dei complotti" e quella delle "cerchie ristrette", in molti hanno pensato che Bergoglio si riferisse proprio a Müller e ai firmatari dei "dubia" sull'esortazione apostolica "Amoris Laetitia". Il Papa Emerito- insomma - potrebbe aver voluto fare da "pacere" ed evitare la creazione di ulteriori rotture. Di certo c'è che sia Müller sia i cardinali dei "dubia" hanno più volte ribadito la loro assoluta fedeltà e vicinanza al Vescovo di Roma.

Nel testo pubblicato in occasione dei 70anni del porporato - come ha riportato Vatican News - sono presenti anche i contributi dei cardinali Reinhard Marx, Angelo Scola e Kurt Koch, di Monsignor Rino Fisichella, di Bruno Forte e del successore di Mueller alla Congregazione per la dottrina della Fede, monsignor Luis Ladaria, che nella sua prima apparizione pubblica - qualche settimana fa - ha citato proprio Benedetto XVI nel ribadire che il soggetto della teologia è Dio e non il teologo.

Parole al miele - quindi - che rinforzerebbero la tesi per cui - la tanto discussa divisione vaticana - non riguarderebbe in alcun modo i "ratzingeriani" e i "bergogliani", che sarebbero uniti - invece - nella difesa dell'indissolubile unità della Chiesa di Roma. Ratzinger - intanto - si è speso per la difesa dell'ex prefetto.

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