La cittadinanza onoraria a Benito Mussolini risale al lontano 1923. Ravenna allora era guidata da una giunta "nera", interamente composta da appartenenti al Pnf. E così non ci volle molto per introdurre il nome del Duce tra le pagine del libro d'Oro del comune romagnolo. Oggi, però, il Pd ha deciso di depennarlo dalla memoria storica della città. E pensare che solo tre anni fa si era opposta ad una manovra simile.
Sono anni infatti che gli antifascisti, a ritmo regolare, tentano il blitz contro Mussolini. L'ultima volta accadde nel 2014, ma alla fine sia il Pd che Sel votarono per mantenere il Duce nell'albo d'Oro. La motivazione allora fu meramente storica e come "monito" a non ripetere gli errori del passato. "Nel diritto romano esisteva una condanna - disse il rappresentante del Pd, Andrea Tarroni, come riporta Italia Oggi - la più cruda che si potesse attribuire a chi avesse amministrato la res publica, che si definiva damnatio memoriae. Comprendeva il fatto che ogni statua, monumento o documento che si richiamava al condannato dovesse venire distrutto per cancellarne la memoria. Parlando di Mussolini verrebbe la tentazione di applicare questa condanna. Ma noi non vogliamo cancellare la nefanda memoria del fascismo e quindi ci teniamo Mussolini".
Oggi, però, le cose sono cambiate. E sull'onda lunga di quanto già successo a Crema e in altre città, l Pd è pronto a cancellare la storia che solo tre anni fa voleva preservare perché, dice il sindaco Michele De Pascale, "con il clima di razzismo, antisemitismo, nostalgia del fascismo che sta dilagando nelle nostre comunità, come chiaramente recenti fatti di cronaca confermano, è necessario mandare messaggi chiari e inequivocabili". D'accordo col Pd anche Anpi e i gruppi di Ravenna Antifascista, che venerdì scorso sono scesi in spiaggia.
Per cancellare una pagina di 70 anni fa, che spiegava così la consegna della cittadinanza onoraria al Duce: "Nello storico primo anniversario della marcia su Roma che segnò insuperabile confine ad un periodo di nefasto dissolvimento della vita politica economica e morale dell' Italia ed iniziò nuova era di romana grandezza che già si afferma infallibile e sicura pur tra gli ostacoli quotidiani di oscuri nemici interni e le pericolose invidie altrui, la città non dimentica che del grande avvenimento primo artefice fu Benito Mussolini"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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