Svolta nelle indagini sull’omicidio di Mariella Rota, la 66enne tabaccaia trovata senza vita ieri nell’androne della sua casa situata in via Melacrino, nel centro di Reggio Calabria, attigua al negozio che gestiva da anni.
È stato, infatti, fermato un cittadino filippino di 43 anni, risultato essere un cliente abituale della rivendita di proprietà della vittima in cui andava a giocare al Lotto.
La donna, secondo una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe sorpreso lo straniero mentre stava cercando di introdursi nella tabaccheria passando dall'androne. Vistosi scoperto, l’immigrato si è scagliato con un coltello contro l’anziana. Alcuni vicini avevano sentito le grida disperate della vittima, seguite da un sinistro silenzio.
Sul posto era intervenuta immediatamente la polizia che ha condotto le indagini. Per gli inquirenti la morte della tabaccaia sarebbe un omicidio volontario e premeditato: l'uomo accusava la 66enne di truffarlo per giustificare le continue perdite al Lotto.
Secondo quanto riferito da un investigatore, l’omicida avrebbe massacrato la donna con "particolare violenza”. Il filippino ha quasi decapitato l’anziana con una mannaia colpendola con ferocia numerose volte in diverse parti del colpo. Al momento, però, non è ancora chiaro se l'autore del delitto fosse solo o se vi fosse qualcuno con lui. La vittima già in passato aveva raccontato di avere subito minacce e dei tentativi di rapina nella sua tabaccheria.
"L'ennesimo fatto di sangue che ha visto coinvolta una nostra collega di Reggio Calabria ripropone in tutta la sua drammaticità il problema della sicurezza dei tabaccai ormai costantemente nel mirino della criminalità". Questo il commento del presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai, Giovanni Risso, in merito alla drammatica notizia dell'uccisione di Mariella Rota.
"A breve tempo dalla perdita del collega di Napoli Ulderico Esposito, aggredito nella sua tabaccheria di Napoli e successivamente deceduto per le percosse subite, sapere che un'altra tabaccaia ha perso la vita in seguito ad un tentativo di rapina addolora profondamente tutti noi tabaccai italiani. Fare il tabaccaio è ormai un mestiere pericoloso e così non dovrebbe essere. Per questo - continua Risso - non desistiamo dal chiedere alle Istituzioni ed alle forze dell'ordine un sempre più serrato controllo del territorio”.
Il presidente della Fit conclude affermando che “fatti come questo dimostrano che le
battaglie da anni condotte della Federazione italiana tabaccai per ottenere maggiore sicurezza sono non solo sacrosante ma, purtroppo, sempre attuali. Basta contare morti, più sicurezza è necessaria".
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