Regno Unito, la studentessa italiana denuncia: "Qui nessuna precauzione per il virus"

La 22enne residente nella capitale ha testimoniato le condizioni in città: "Assaltano le farmacie ma poi non indossano le mascherine. E ci prendono pure in giro perché prendiamo le precauzioni"

Regno Unito, la studentessa italiana denuncia: "Qui nessuna precauzione per il virus"

Un atteggiamento indifferente, a metà tra l'imprudenza e la derisione. Accade nel Regno Unito, nello stesso momento in cui diversi Paesi del mondo (e in Europa, in particolare) si diffonde l'emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus. E accade mentre gli Stati più coinvolti, come l'Italia, provano a combattere negli ospedali una malattia nuova, che ha già provocato la morte di migliaia di persone. Una studentessa italiana di 22 anni, che studia in Inghilterra, ha voluto denunciare la situazione nella capitale: "La situazione qui a Londra è ridicola".

La testimonianza

La testimonianza, riportata da La Stampa, racconta la vicenda della giovane che, non condividendo le decisioni prese dal governo guidato da Boris Johnson, e volendo contemporaneamente prendere delle precauzioni, ha scelto di mettersi in auto-isolamento da una settimana insieme ai suoi coinquilini. "Oggi, per forza di cose, siamo uscite in due per fare una spesa (online ormai è impossibile, perché i tempi di consegna sono lunghi almeno due settimane). Al supermercato la situazione è questa: nessuna distanza di sicurezza, neanche l'ombra della minima preoccupazione", racconta la ragazza.

"Le strade sono piene"

La ragazza italiana ha poi descritto anche la situazione nelle strade che, secondo il suo racconto, sono ancora piene di persone: "Nessuno porta la mascherina e noi che la indossiamo veniamo guardate male e prese in giro. Un uomo, in bicicletta, ci ha urlato: 'Tanto il coronavirus ve lo pendete'. Un altro ha abbassato il finestrino al semaforo, mi ha allungato una boccetta e mi ha detto: 'Vuoi anche un po' di disinfettante?'".

"Scarso senso civico"

Come riportato dal quotidiano e dalla testimonianza della ragazza, i pochi voli rimasti per tornare in Italia costano "circa 600 euro", il che significa che molti studenti stranieri, nella stessa situazione della 22enne, saranno costretti a rimanere nel Regno Unito. "Tutto ciò che chiediamo è solo una maggiore attenzione e che ci si venga incontro l'un l'altro. Perlomeno per un banale senso civico, che sembra invece scarseggiare ovunque si vada", denuncia ancora la giovane.

La richiesta di buon senso

Secondo quanto riportato dal quotidiano e dal racconto della studentessa italiana, gran parte dei cittadini in Gran Bretagna avrebbe già svuotato le farmacie e gli scaffali dei negozi, mantenendo comunque un atteggiamento sbagliato: "Farmacie

svaligiate per mascherine che poi non indossa nessuno, scaffali vuoti e poi tutti in giro. La verità è che dovrebbero accaparrarsi anche un po' di buon senso, non soltanto pasta e carta igienica".

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