Stangata sulla scuola: la brutta sorpresa in arrivo

L'allarme arriva dagli editori: i testi per la scuola si preparano a ricevere una stangata per il caro-carta. Ecco quale sarà l'impatto sulle famiglie e le possibili soluzioni

Stangata sulla scuola: la brutta sorpresa in arrivo

Non è un problema immediato perché gli studenti si stanno godendo l'estate, ma tra qualche settimana i genitori dovranno far fronte a nuovi rincari: questa volta non si tratta di cibo, carburanti o energia ma il caro libri scolastici. La denuncia arriva dal presidente del Gruppo Educativo dell'Associazione Italiana Editori (Aie), Paolo Tartaglino. "La crisi della carta ha un impatto importante su tutta l'editoria, in particolare su quella scolastica", ha spiegato in un'intervista a Il Giornale della Libreria dell'Aie.

Gli aumenti sulla carta

I rincari non risparmiano nemmeno questo settore. "È un impatto che riguarda non solo i costi, che abbiamo visto aumentare dal 50% fino addirittura all’80%, per la carta necessaria ai libri scolastici, ma anche le tempistiche di consegna e la reperibilità". Insomma, ennesima stangata autunnale sulle tasche delle famiglie se il governo non interverrà in tempo utile prima dell'acquisto del materiale necessario ad affrontare l'anno scolastico 2022-2023. C'è il rischio concreto che non possano garantire tutti i testi necessari a settembre se non ci sarà la corsa alle ristampe. "Che i rincari avrebbero colpito anche le materie prime per stampare i libri scolastici era prevedibile", afferma a Repubblica Giorgio Palumbo, che fa parte della casa editrice Palumbo specializzata in testi di Letteratura italiana, Latino e Greco.

La povertà educativa

Gli editori stanno chiedendo alle istituzioni pubbliche di proseguire nelle politiche di contrasto della povertà educativa che "origina una dispersione scolastica altissima", afferma Tartaglino. Per adesso, il fondo per le famiglie meno abbienti per acquistare libri scolastici è aumentato di 30 milioni di euro, da 103 a 133. Una cifra che Palumbo considera insufficiente: "Lo Stato dovrebbe investire di più nel diritto allo studio a favore degli incapienti, che sono aumentati in maniera considerevole. I 103 milioni previsti, oggi 133, non sempre arrivano in tempo e in alcuni anni, visto che sono gestiti dalle regioni, sono stati anche tagliati”.

I possibili interventi

Una delle proposte riguarda la detrazione fiscale delle somme spese dalle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici oltre alle agevolazioni sul credito di imposta per acquistare la carta. L'esigenza primaria, però, è che i fondi supplementari arrivino quanto prima alle famiglie. Esiste già, dal 2012, un tetto di spesa che per le superiori non può andare oltre 335 euro per il liceo classico e non oltre 320 euro per un primo al liceo scientifico. Il problema è che 10 anni fa si viveva meglio di adesso, non c'era la pandemia e nemmeno la guerra. Questo tetto dovrebbe essere rivisto e aggiornato anche a causa della mancanza di carta. "Esiste il rischio di non ricevere in tempo la carta per alcuni volumi ad alta tiratura, non possiamo prevedere oggi quali, ma è un rischio che appariva maggiore qualche settimana fa", ha dichiarato preoccupata Irene Enriques, direttore generale della Zanichelli.

Maggiore attenzione al digitale

In presenza diventa sicuramente più complicato ma la pandemia ha consentito di creare e aggiornare piattaforme digitali aiutando gli studenti a distanza e creando un notevole risparmio sui materiali cartacei. "Anche in questo caso gli editori scolastici hanno fatto moltissimo per i cosiddetti contenuti digitali integrativi" aggiunge Tartaglino. Ecco perché anche la scuola dovrà, per forza di cose, adeguarsi all'andamento dei tempi: con la crisi della carta sarà importantissimo che si possa sviluppare una rete tale che si possa "sviluppare e affiancare al libro di testo l’utilizzo dei tantissimi contenuti che noi ormai da anni mettiamo a disposizione".

Nell'immediato, però, visti i rincari anche del 70% rispetto allo scorso anno, e l'inflazione galoppante, bisognerà trovare il modo per evitare ulteriori spese alle famiglie con incisivi interventi statali.

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