Scandalo Vaticano, "lady Becciu" torna libera

Cecilia Marogna, la donna al centro dell'ultimo scandalo legato al Vaticano, torna libera dopo la pronuncia della Cassazione. A gennaio l'udienza per l'estradizione

Scandalo Vaticano, "lady Becciu" torna libera

L'arresto di Cecilia Marogna - la donna che le cronache hanno ribatezzato "lady Becciu" - è stato considerato illegittimo dalla Cassazione. Colpo di scena, dunque, per quel che riguarda una dei protagonisti dell'ultimo scandalo che ha interessato il Vaticano in questo complesso anno pandemico.

Cecilia Marogna è al centro del caso che ha fatto parlare di sé tra le mura leonine e non solo durante lo scorso mese di ottobre. Lo stesso che sta continuando ad occupare pagine e pagine di ricostruzioni. La vicenda, che è legata alla gestione di alcuni fondi della segreteria di Stato, può essere correlata alla scelta operata da papa Francesco, che nel frattempo ha privato il cardinal Angelo Becciu di alcune facoltà derivanti dalla porpora. La Marogna era già uscita dal carcere di San Vittore lo scorso 31 ottobre. Ma adesso si può parlare di libertà.

Mentre il cardinal Angelo Becciu continua a difendersi, anche attraverso alcune conferenze stampa che ha tenuto, dalle accuse che gli sono state mosse, la sesta sezione penale della Cassazione è intervenuta sul caso della Marogna, dichiarando l'arresto avvenuto qualche tempo fa - così come ripercorso dall'Agi - illegittimo. Una decisione che può ovviamente ridimensionare il quadro del presunto scandalo nella sua portata generale. Vale la pena ricordare come "lady Becciu" fosse stata arrestata dopo la convalida da parte della Corte d'Appello di Milano di una richiesta che, stando a quanto riportato ad esempio sull'Unione sarda, era stata inoltrata dalla stessa Santa Sede.

La Marogna è dunque libera, dopo essere stata accusata di appropriazione indebita e di peculato. Dopo l'uscita dal carcere, a "lady Becciu" era stato imposto l'obbligo di firma, che scompare così dalle misure disposte dai giudici. Anche i domiciliari, dopo la novità odierna, sarano allora revocati. Circola un'ovvia attesa per il deposito delle motivazioni da parte dei magistrati che si sono occupati della faccenda. La Marogna si era peraltro difesa a mezzo stampa quando, parlando dell'impiego dei fondi, aveva specificato alcune informazioni al Corriere: "Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare col presidente del Burkina Faso al fine di vigilare su rischi e pericoli per le Nunziature e le missioni vaticane...", aveva dichiarato, ad esempio, quando ci si è soffermati sull'acquisto di una borsa. La donna, che è un'esperta di relazioni internazionali, avrebbe insomma agito per le fattispecie individuate dall'incarico ricevuto dalla segreteria di Stato.

C'è soddisfazione anche nel collegio difensivo. L'avvocato Fabio Federico, che è l'autore del ricorso in Cassazione assieme al professor Massimo Dinoia, ha espresso soddisfazione: "Siamo molto soddisfatti. La Corte di Cassazione ha accolto in pieno il ricorso da noi presentato contro la convalida dell'arresto della signora Cecilia Marogna.

L'arresto, chiesto dai Promotori di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, è stato quindi dichiarato illegittimo e la misura di custodia cautelare ha immediatamente perso qualsiasi efficaci", hanno fatto presente i due, così come riportato dall'Adnkronos. Bisognerà ora attendere l'esito di un'altra udienza, che verte invece sulla richiesta di estradizione. L'appuntamento è stato fissato per il prossimo 18 gennaio, sempre a Milano.

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