"Mariupol una fiction? Sciocchezze": Cacciari silura Freccero

Prime fratture nel comitato Dubbio e Precauzione. Cacciari stronca le dichiarazioni di Freccero sulla guerra in Ucraina, accostata a una fiction: "Per nulla d'accordo con queste e altre cose dette da lui"

"Mariupol una fiction? Sciocchezze": Cacciari silura Freccero

Tanti dubbi, poca precauzione. Così, tra le polemiche per le frasi choc sulla guerra pronunciate da Carlo Freccero, la Commissione Dubbio e Precauzione si è divisa. Qualcuno, rivendicando la propria libertà intellettuale, ha iniziato infatti a prendere le distanze, a fare distinguo. Lo ha fatto in primis Massimo Cacciari, il quale - in un'intervista al Corrirere - ha espresso il proprio dissenso nei confronti delle teorie esposte dall'ex direttore di Rai2. Quest'ultimo, in una riunione del comitato "DuPre", aveva infatti accostato le immagini di Mariupol a una sorta di fiction, instillando dubbi sulla loro autenticità. "Sappiamo che esiste materiale prodotto a scopo propagandistico, un buon esempio è il bombardamento dell'ospedale pediatrico a Mariupol con la sua influencer incinta dichiarata morta e ricomparsa poco dopo. Sono stati utilizzati attori per interpretare i feriti", aveva detto Freccero, alludendo anche all'esistenza di filmati in grado di smentire le versioni ufficiali dei fatti. Affermazioni che hanno creato una crepa anche all'interno della brigata anti-mainstream.

Cacciari, in particolare, ha stroncato le valutazioni critiche di Freccero su Mariupol sentenziando: "Non sono per nulla d'accordo con questa e altre cose dette da Freccero. Il comitato DuPre non è un partito. Ciascuno può dire quello che vuole, io sono libero di bollare come sciocchezze le cose che ritengo tali". La bocciatura emessa dal professore, però, si è anche estesa - ma solo in parte - ad altre considerazioni espresse da Ugo Mattei, il quale aveva colto presunte analogie tra la strategia anti-Covid e la guerra della Nato. "Detta così non sono affatto d'accordo. Se ci si riferisce al modo in cui queste crisi sono state affrontate, possiamo discutere. Col Covid non poteva scoppiare la terza guerra mondiale, con l'invasione dell'Ucraina sì...", ha commentato Cacciari, che pur ribadendo le proprie perplessità sulla gestione della pandemia ha aggiunto: "Non andrei oltre ed eviterei paragoni assurdi".

Così, anche tra i professori del distinguo sono iniziate a emergere diverse sfumature di pensiero, se non addirittura critiche nette. Ora Cacciari contro Freccero, domani si vedrà. Al contempo, l'ex sindaco di Venezia ha detto la sua anche sull'invio di armi in Ucraina, argomento che lo ha fatto inalberare. "Se si aiuta un Paese aggredito lo si può aiutare anche così. Ma è assolutamente doveroso che sia il Parlamento, con una discussione più che approfondita, ad assumersene le responsabilità", ha osservato il professore, scaldandosi sul voto del Parlamento, definito una "pantomima". "C'è stata la scelta del Principe, cioè di Draghi, piombata a posteriori dai soliti Senatus consulti...

Perché a questo siamo, da molto prima di Draghi: alle assemblee elettive trasformate in organi ratificanti e poco più", ha sostenuto Cacciari, con i toni forti che anche nel comitato Dubbio e Pracauzione non sono mai mancati.

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