Nell'aprile 2015 è comparso uno studio del fisico ungherese Attila Krasznahorkay, intitolato “Observation of Anomalous Internal Pair Creation in 8Be: A Possible Signature of a Light, Neutral Boson”. La ricerca è passata praticamente inosservata fino a quando, dopo essere stata ripubblicata lo scorso gennaio su Physical Review Letters, ha attirato l'attenzione di un gruppo di ricercatori americani.
Dopo aver analizzato il lavoro di Krasznahorkay, il gruppo di ricercatori americani ha pubblicato un ulteriore lavoro intitolato “Evidence for a Protophobic Fifth Force from Be Nuclear Transitions".
Secondo gli studiosi americani, quanto scoperto dai colleghi ungheresi potrebbe provare l'esistenza di una quinta forza fondamentale della natura, come dimostrato anche da successivi esperimenti effettuati.
I test ungheresi avevano lo scopo di trovare prove del fotone oscuro. Per riuscirci i ricercatori hanno colpito con i protoni un piccolo bersaglio di Litio-7 che ha creato dei nuclei instabili di Berillio-8, poi decaduti formando coppie di elettroni e positroni.
Secondo il modello standard conosciuto, gli scienziati si aspettavano di vedere una riduzione del numero di coppie all'aumentare dell'angolo che separa le traiettorie dell'elettrone e del positrone. A 140 gradi però il numero è in realtà incrementato di colpo, definito “un salto”, per poi ridursi successivamente.
Proprio questo salto sarebbe la prova che una piccola frazione del berillio-8 instabile forma una nuova particella la cui massa è di circa 17 MegaelettronVolt e che poi decade in una coppia di elettrone-positrone.
La particella non sarebbe un fotone
oscuro, ma un “bosone X protofobico” che porta una forza a raggio estremamente corto che agisce su distanze di poco più grandi rispetto ad un nucleo atomico e riuscirebbe ad accoppiare elettroni e neutroni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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