Il Ministero della Pubblica Istruzione invia gli ispettori alla scuola di Caserta finita al centro delle polemiche perché la preside, con una circolare, aveva invitato i suoi studenti a partecipare alla marcia per la vita. Controlli ministeriali anche in un altro istituto scolastico del casertano “reo” di aver partecipato alla medesima iniziativa.
La polemica sta investendo il caso ormai da una settimana. E la decisione del ministro Giannini rappresenta solo l’ultimo capitolo di una storia che è iniziata il 4 ottobre scorso quando con una circolare la dirigente dell’istituto Galileo Ferraris di Caserta ha comunicato agli studenti le modalità di partecipazione al corteo pro-vita e in onore di madre Teresa di Calcutta recentemente canonizzata, organizzato, tra gli altri, dal comitato promotore del referendum contro l’aborto. Un'iniziativa di rilievo nazionale che si sarebbe svolta in contemporanea alla marcia organizzata a Milano.
Travolta dalle polemiche diventate virali sui social, la preside ha fatto dietrofront il giorno dopo. Intervistata dal Mattino, la dirigente scolastica ha affermato di essere stata interpellata da associazioni cattoliche e di essere stata all’oscuro del carattere antiabortista che avrebbe avuto la manifestazione. Si era limitata a “regolamentare la partecipazione degli studenti”. Ma non è bastato a disinnescare le polemiche che sono proseguite fino a quando, da Roma, il governo ha deciso di intervenire direttamente.
Nella giornata di ieri infatti è partita la disposizione ministeriale che – accogliendo di fatto l’invito rivolto al ministro da parte della Cgil che lamentava la
presunta violazione del principio di laicità delle istituzioni – dà il via all’ispezione. La decisione della Giannini interesserà anche un altro istituto il cui preside ha già parlato di fraintendimento dell'intera vicenda.
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