Gli italiani a scuola stanno diminuendo. Soprattutto alle elementari. Le famiglie italiane non fanno figli, quelle straniere sì. In più bisogna contare l'immigrazione, i tanti minori che stanno arrivando nel nostro Paese e che noi accogliamo (anche) tra i banchi.
Ebbene, oggi il Miur ha fatto chiarezza sulla "sostituzione" degli studenti tra i banchi delle scuole italiane. Mentre gli stranieri continuano ad aumentare ad un ritmo sostenuto del 20% annuo, quelli italiani sono sempre di meno. Questa volta è stato reglistrato un -2,7%. Così tra qualche anno le sucole a maggioranza straniera non saranno più solo delle eccezioni (al momento sono l'1% degli istituti italiani), ma forse la maggioranza. È quanto si evince dal rapporto annuale del Ministero dell'Istruzione e della Fondazione Ismu, presentati oggi a Milano.
Gli alunni stranieri in Italia nel 2014/2015 eurano 814.187 (9,2% del totale). Un alunno su 10. E il dato continuerà ad aumentare. Già è stata registrata una crescita dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Ma quello che bisogna osservare è che nel 2001/2002 gli alunni stranieri erano appena 196.414 (2,2% del totale). Un boom senza precedenti, anche se nell'ultimo anno sembra essersi registrata una piccola frenata a causa della crisi economica. Questo significa che il numero di studenti stranieri cresce meno degli anni passati, ma comunque molto più di quanto non crescano gli italiani. Che infatti diminuiscono.
In particolare, gli alunni stranieri iscritti alle "scuole primarie sono il 10,4% del totale, quelli alla scuola secondaria di secondo grado sono il 7%, gli allievi nelle secondarie di primo grado il 9,6% e i bambini nelle scuole dell'infanzia sono il 10,2%". Il rapporto, inoltre, fa notare che gli italiani sono diminuiti in tutti gli ordini di scuola, tranne che nelle secondarie di secondo grado, dove vi è un incremento sia degli italiani (+0,6%) sia di stranieri (+2,8%). Un dato cui bisogna fare attenzione.
"Nonostante crescano di meno gli alunni stranieri, per la crisi economica, la perdita di attrattiva dell'Italia e il ritorno nel Paese di origine, ci sono alcuni segni più. Intanto - ha spiegato Virginio Ongini, membro dell'Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri del Miur - aumenta rispetto all'anno scorso la percentuale di chi è nato in Italia: siamo al 55,3% in media e diventa sempre più difficile chiamarli stranieri. Nella scuola dell'infanzia, i bambini immigrati nati in Italia sono l'84,8% e 9 bambini su 10 in Veneto. Succede anche che il 25% dei figli di immigrati non la frequenta. La cittadinanza si costruisce da piccoli: bisogna intervenire sulle famiglie. Tra i gruppi di religione islamica ci sono quelli che vanno di meno: la differenza che c'è all'inizio è un problema".
Altro problema, i bambini che sono arrivati con gli sbarchi di questi anni. "Oltre a crescere gli studenti in attesa della cittadinanza - ha aggiunto Ongini - sono aumentati anche rispetto agli ultimi due o tre anni, e lo si vede bene quest'anno, coloro che sono entrati da pochissimo, i neo entrati. Dentro questo gruppo ci sono anche quelli che sbarcano, perché gli sbarchi sono aumentati, e i minori stranieri non accompagnati. Questo segmento fa sì che siano aumentati i 'nuovissimi'".
Infine, i numeri. La regione con più alunni stranieri è la Lombardia, con oltre 200mila presenze. A seguire ci sono l'Emilia Romagna e il Veneto (oltre 90mila alunni stranieri), Lazio e Piemonte (oltre 70mila). La crescita maggiorec'è stata nel Sud "vittima" degli sbarchi: crescita del 200%. Per quanto riguarda l'incidenza percentuale, l'Emilia Romagna è la prima regione con 15,5 studenti con cittadinanza non italiana su 100.
Gli stranieri più numerosi sono i romeni
(157.153), seguiti da albanesi (108.331) e marocchini (101.584). Poi c'è la Cina e le Filippine. Nella scuola dell'infanzia, i bambini provenienti dal Bangladesh sono il 27,1%, dal Marocco il 25,8% e dall'Egitto il 23,8%- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.