Si chiude la causa più antica d'Italia: privati battono il demanio

Nel 1973 alcuni privati avevano citato il Ministero dell'Economia in giudizio: ora la Corte d'Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado

Si chiude la causa più antica d'Italia: privati battono il demanio

Dopo quasi 45 anni, il verdetto è arrivato. La causa più datata d'Italia contrapponeva, dal 1973, alcuni cittadini al ministero dell'Economia per quelle che la Corte d'Appello di Venezia ha ritenuto arbitrarie modifiche demaniali.

I fatti

Nel 1966 una mareggiata si è abbattuta su Venezia e sulle spiagge a nord-est della laguna: le acque hanno invaso il litorale del Cavallino rimodulandolo. La Capitaneria di Porto di Venezia aveva allora modificato la delimitazione demaniale di quel tratto di costa, incorporando porzioni di terra fino ad allora private.

I proprietari erano insorti sostenendo che il muraglione di protezione idraulica, costruito dall'allora Consorzio di Bonifica del Basso Piave, non poteva essere considerato come confine tra spiaggia demaniale e i terreni di proprietà privata.

Nel 1973 era dunque partito l'atto di citazione contro lo Stato, assieme alla richiesta di invalidare quanto disposto dalla Capitaneria.

Le sentenze

La prima sentenza è arrivata quasi 20 anni dopo, nel 1992. Il Tribunale di Venezia aveva dato ragione allo Stato condannando i privati a riconoscere l'appartenenza del tratto di litorale, a valle del muraglione, al demanio marittimo.

Ma i legali dei proprietari di camping e residence turistici hanno deciso di impugnare la sentenza.

Ora, 45 anni dopo, la Corte di Appello di Venezia ha ribaltato tutto: la mareggiata del 1966, pur alterando lo stato dei luoghi, non aveva determinato alcuna modifica tale da permettere che i beni privati rientrassero nel demanio marittimo in quanto sottratti alle mareggiate e agli usi pubblici del mare.

La causa più antica d'Italia sembra essersi chiusa. Ma il ministero dell'Economia potrebbe ancora ricorrere in Cassazione.

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