Su gran parte d'Italia è ormai allarme siccità: il caldo record di questi ultimi giorni ha acuito velocemente un fenomeno che ci portiamo dietro dalla scarsità di piogge e nevicate della scorsa primavera e gli scenari estivi sono drammatici. Ecco perché per far fronte all'emergenza su più fronti "è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni interessate (Protezione civile, MiPAAF, MiTE, Affari Regionali, MIMS, MEF)", ha scritto in una nota il ministero delle Politiche agricole.
"Eccezionale avversità"
Durante la riunione al MiPAAF è stato deciso di proclamare lo stato di "eccezionale avversità atmosferica" per il settore agricolo e, come proposto dalle Regioni sempre su proposta delle Regioni, "qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile". Mentre la politica si incontra e decide sul da farsi, i presidenti di Regione procedono in ordine sparso anche in base alla criticità presente: non ovunque, infatti, l'emergenza idrica è la stessa.
Quali sono le misure
Soprattutto al Nord e in alcune regioni del Centro si andrà verso un razionamento dell'acqua potabile che sarà bloccata durante le ore notturne (23-6). Non solo, ma in questa emergenza scendono in campo anche i sindaci di molti Comuni che chiedono di non utilizzare l'acqua per "fini diversi da quelli igienici e domestici" a differenza di quanto accaduto finora come abbiamo scritto sul Giornale.it: soltanto a Roma e nel Lazio, circa mille autolavaggi hanno usato e sprecato l'acqua potabile per lavare le auto. Come ricorda Repubblica, poi, alcuni sindaci hanno anche iniziato a vietare che orti e giardini vengano innaffiati.
Cosa succede nelle Regioni
In attesa di un decreto siccità che possa regolamentare l'emergenza, come accennato le Regioni si muovono in ordine sparso: Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, ha invitato i Comuni a mettere regole che riducano l'uso dell'acqua potabile per irrigare o riempire le piscine oltre alle altre appena menzionate. Segue a ruota la Toscana, dove il sindaco di Livorno ha deciso di multare fino a 500 euro chi viene colto a sprecare l'acqua per uso non abitativo. In Piemonte l'emergenza è storica: il livello dei fiumi cala drasticamente con le acque del Po mai così basse da 70 anni. Arriva molta meno acqua anche dalle montagne dove è nevicato pochissimo: l'allerta riguarda quasi 150 Comuni.
Allarme anche in Lombardia dove il presidente Attilio Fontana ha invitato la popolazione a "fare uso parsimonioso dell'acqua" sottolineando che si sta vivendo "una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni". Secondo Confagricoluta, i danni ammonterebbero già a due miliardi di euro. Non va meglio nel Triveneto dove laghi e fiumi sono già ai minimi come fossimo in agosto. Già detto della Toscnana, preoccupazione anche a Roma e nel Lazio dove, se non dovesse piovere nei prossimi giorni, si rischia lo stesso razionamento del Nord Italia. Come scrive il Corriere, il defitic idrico è ovunque: va male anche in Umbria, nelle Marche e in Abruzzo con il 40% di deficit di piogge primaverili. Va nettamente meglio in Sardegna che mantiene un ottimo 80% di scorte d'acqua nei propri invasi.
La situazione al Sud
Iniziano a calare i livelli dei fiumi in Campania dove si rivede lo spettro della siccità. Crisi idrica anche in Basilicata mentre in Puglia, per il momento, gli invasi avrebbero gli stessi livelli di acqua dello scorso anno. Non c'è allarme, al momento, nemmeno in Calabria i cui bacini si trovano per adesso in media con quelli degli altri anni.
Sorpresa dalla Sicilia: "nelle 25 dighe su tutto il territorio l’acqua supera i livelli dell’anno scorso con volumi d’acqua pari a 572,85 milioni di metri a fronte dei 477,09 del 2021", dicono gli esperti al Corriere. Decisive, in tal senso, le piogge primaverili ben distribuite su tutto il territorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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