Il solito pasticcio in salsa siciliana: da un lato si dà e dall'altro si toglie. Stavolta a farne le spese sono i diabetici di tipo 1 che hanno in dotazione un microinfusore di ultima generazione. Per questi pazienti la speranza si chiama insulina e il modo di assumerla può avere effetti determinati sulla vita dei pazienti. Nel meccanismo di distribuzione dei presidi medici, a cominciare dal nuovo sensore collegato al microinfusore 670G, il Guardian 3, qualcosa si è inceppato. A sollevare il problema è stato il giornalista Salvo Ricco, affetto da diabete di tipo 1 e che in una lunga lettera indirizzata al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha voluto dare voce a chi spesso non ce l'ha: "Scrivo queste poche righe pieno di paura per ciò che sta accadendo ai diabetici siciliani, in special modo ai diabetici di tipo 1, come me, che hanno in dotazione il microinfusore - racconta -. La nostra unica speranza si chiama insulina. La nostra vita è legata all’insulina. Ma per protesta smetterò di assumerla, mettendo a rischio la mia salute, perché nel meccanismo di distribuzione dei presidi medici, a cominciare dal nuovo sensore collegato al microinfusore 670G, Il Guardian 3, qualcosa si è inceppato. E a noi diabetici non interessa chi sta sbagliando in questa storia - perché qualcuno sta sbagliando - ma interessa solo che questa vicenda si concluda la più presto e che le farmacie tornino ad avere i sensori adatti a questi apparecchi moderni, paragonabili, pensi, a un quasi pancreas artificiale".
A molti diabetici sono stati distribuiti i nuovi microinfusori ma nelle farmacie mancano i sensori. "Grazie a questi sensori - scrive Ricco -, che noi infilziamo nelle nostre carni, il microinfusore riceve - ogni cinque minuti - i livelli di glicemia nel sangue. Ciò permette alla macchina di intervenire automaticamente con microgocce di insulina, per tenere a bada la glicemia. Pensi a quanti benefici ne potrà ricavare un bambino diabetico, ma anche un adulto, con livelli mostruosi di glicemia. Insomma, con le macchine si può smussare questa insidiosa e pericolosa patologia, che, ricordo, se non curata può portare anche alla morte". I dati sono trasmessi al microinfusore che, in caso di glicemia alta infonde insulina, in caso di insulina bassa, blocca l'infusione. "Nei prossimi giorni, per protesta, se non ci saranno sviluppi staccherò dal mio corpo il micronifusore, vanificando i progressi conseguiti negli ultimi due anni, che mi hanno permesso di non avere più le temute ipoglicemie. E mi spingerò verso qualcosa di ancora più grave: smetterò di assumere insulina, mettendo a rischio la mia salute. Non è un braccio di ferro, ma un sacrificio necessario; un’azione dettata dalla disperazione di chi ogni giorno deve lottare per averla vinta sul diabete, e che vive nella speranza che tutto potrà tornare al proprio posto grazie a un suo autorevole intervento".
Anche l'associazione delle persone con diabete "Stili di vita" lancia l'allarme sulle gravi condizioni d’incertezza che vivono i pazienti con diabete. "I microinfusori 670g sono strumenti avanzati in grado di regolare la glicemia, riducendo al minimo sia le ipoglicemie sia le iperglicemie attraverso un monitoraggio continuo che i sensori dedicati offrono - si legge nella lettera -. Senza tale monitoraggio h 24, il paziente detiene uno strumento ridotto di efficacia dell’80%, che, privo del monitoraggio continuo, non garantisce più il suo ruolo di salvavita, riducendosi ad una semplice penna per insulina automatizzata. Così per il 670g, così per gli altri dispositivi, rendendo la spesa per il loro acquisto inutile, ma lasciando i pazienti usufruitori esposti ad un peggioramento della loro gestione del diabete".
Sull'argomento è intervenuto anche il deputato regionale Claudio Fava. "È inaccettabile essere costretti a mettere a repentaglio la propria salute, e la propria vita, per avere chiarimenti sulla distribuzione dei sensori necessari al funzionamento dei microinfusori insulinici. Quanto denunciato oggi dal giornalista Salvo Ricco merita non solo la massima attenzione ma interventi rapidi per garantire ai siciliani, impegnati nella difficile convivenza con il diabete, il diritto alle cure - afferma -. Ci aspettiamo da parte del Governo regionale interventi immediati per risolvere una situazione che, oltre ad essere paradossale, rischia di mettere in pericolo la vita di centinaia di nostri corregionali".
L'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza questa mattina ha presenziato alla riunione indetta per trovare al più presto una soluzione al problema. "È in corso presso l'Assessorato regionale alla Salute, su indicazione del presidente della Regione Siciliana, un vertice operativo in merito alla nota inviata dal Dipartimento di Farmacologia dell'Asp di Palermo con la quale si è data indicazione di sospendere l'erogazione dei sistemi di monitoraggio per la determinazione della glicemia.
Tale decisione è certamente non condivisibile, pertanto il DG dell'Asp di Palermo è stata inviata ad agire sollecitamente". Alla riunione hanno partecipato la dirigente generale dell'Asp di Palermo, Daniela Faraoni e il responsabile della diabetologia dell'ospedale di Partinico, Vincenzo Provenzano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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