Il sindaco di Casalpusterlengo, comune lombardo di 15.293 abitanti in provincia di Lodi, non le manda certo a dire e, alla vigilia della partenza del nuovo Dpcm varato dal governo, si è detto pronto a dare battaglia al documento. In che modo? Impugnando l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.
Il sindaco pronto a impugnare il Dpcm
Durante il suo intervento nella trasmissione radiofonica “Cosa succede in città" in onda su Radio Cusano Campus, il sindaco ha spiegato: "Siamo molto arrabbiati, la situazione epidemiologica nel nostro territorio è sotto controllo, il governo doveva fare dei provvedimenti che tenessero conto della situazione dei singoli territori all'interno della regione. Preoccupati per il tessuto economico, perché tantissime realtà piccole e commerciali che hanno fatto sforzi immani per adeguarsi alle normative vigenti si sono viste chiuse improvvisamente e tante hanno paura di non poter più riaprire. Alcune attività sono già fallite. Sono pronto ad impugnare il Dpcm". Elia Delmiglio è il primo cittadino di Casalpusterlengo, il comune che lo scorso 23 febbraio era stato inserito nella prima zona rossa italiana, quella del Lodigiano.
Alla conduttrice Emanuela Valente e ai radioascoltatori il sindaco ha sottolineato che sono stati i primi in Europa a fare il lockdownw i secondi a livello mondiale dopo la cittadina cinese di Wuhan, dove ha avuto inizio tutto. Delmiglio ha voluto precisare che nel suo territorio la situazione epidemiologica è fortunatamente sotto controllo. Per questo motivo lui stesso e i suoi concittadini sono arrabbiati e preoccupati a causa del nuovo provvedimento di Palazzo Chigi che ha inserito indistintamente tutti i comuni della Lombardia nella zona rossa, senza prendere in considerazione le diverse realtà.
La situazione a Casalpusterlengo
A Casalpusterlengo, su oltre 15mila abitanti, sono circa 77 le persone positive, di cui solo 7 sono state ricoverate in ospedale. “Siamo molto preoccupati perché una chiusura di questo tipo arriva come un fulmine al ciel sereno, ci aspettavamo maggiore considerazione per province come la nostra, con dei provvedimenti che tenessero conto della situazione dei singoli territori all'interno della regione” ha continuato il sindaco che non ha nascosto vi sia ovviamente molta preoccupazione per la situazione economica. Sono infatti moltissime le piccole realtà commerciali che hanno fatto sforzi incredibili per adeguarsi alle nuove norme e che, di punto in bianco, si sono viste abbassare la serranda.
Molte di queste hanno già chiuso definitivamente e altre temono di farlo a breve. “Alcuni bar, alcuni artigiani hanno già chiuso la propria attività perché non riuscivano ad andare avanti. Stiamo ancora aspettando gli aiuti economici che erano stati promessi per le prime zone rosse.
Noi abbiamo chiuso 15 giorni prima di tutti gli altri e adesso sembra che tutti se ne siano dimenticati. Sono pronto ad impugnare il Dpcm, qualora ci fossero gli spazi lo faremo" ha annunciato il primo cittadino di uno dei tanti comuni messi in ginocchio dalle decisioni del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.