Sindaco di Ventimiglia insultato e minacciato di morte per la fontanella dei migranti

Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino è stato insultato e minacciato di morte sui social per avere smurato una fontana utilizzata dai migranti per bere e lavarsi, oltre che dai cittadini

Sindaco di Ventimiglia insultato e minacciato di morte per la fontanella dei migranti

“Sono stato insultato, offeso e minacciato di morte, sui social, per una fake news. Ho già sporto denuncia ai carabinieri, ma è indubbio che questo resta un fatto davvero increscioso”. A parlare è il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino (indipendente di area centrodestra, ex Forza Italia), “colpevole” di aver smurato nei giorni scorsi, una fontana situata all’ingresso dei giardini pubblici Tommaso Reggio, utilizzata - così come le altre sei fontane delle vicinanze - anche dai migranti per bere e lavarsi.

“Una fontanella semidistrutta, più volte vandalizzata, dalla quale usciva acqua giorno e notte - spiega il primo cittadino - qualcuno aveva addirittura rubato il pulsante, che serve per azionarla. Per motivi di decoro urbano ho pensato di toglierla per farla aggiustare e sistemarla altrove”.

Aggiunge il primo cittadino: “Se avessi voluto penalizzare i migranti, avrei firmato un’ordinanza oppure, più semplicemente, avrei smurato tutte le fontane in città, perché ai giardini pubblici, nel raggio di poche decine di metri, ce ne sono altre sei”.

Eppure il messaggio che è stato divulgato a livello nazionale è che il sindaco di Ventimiglia, in provincia di Imperia, ha tolto la "fontana dei migranti", senza neppure considerare il fatto che quest’ultima è di tutti, anche dei ventimigliesi e dei turisti.

“Grazie a questa notizia, ora io e la mia famiglia siamo minacciati. Gente che sui social scrive: ‘Morirete tutti’ oppure ‘Se ti vedo per strada ti ammazzo’. Senza contare gli insulti, provenienti da gente comune o vicina ai centri sociali, e non direttamente dai miei avversari politici”.

Un analogo caso nazionale esplose, nel 2017, quando l’allora sindaco del Pd, a Ventimiglia, Enrico Ioculano, per motivi di igiene pubblica, firmò

un’ordinanza con la quale si vietava di somministrare cibo per strada ai migranti. Allora, tuttavia, ci fu un provvedimento ufficiale e non un processo alle intenzioni. Contro Ioculano si mosse tutta l’élite culturale della Sinistra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica