Siria, liberato Sergio Zanotti

L'imprenditore era stato rapito da un gruppo vicino ad Al Qaeda nel 2016. Conte: "Sta bene e sarà presto in Italia"

Siria, liberato Sergio Zanotti

Sergio Zanotti, rapito in Siria nel 2016 è libero e sta per tornare in Italia. Ad annunciarlo è stato il premier Giuseppe Conte: "A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell’aprile 2016". Il premier ha aggiunto: "Il nostro connazionale appare in buone condizioni generali e tra qualche ora - annuncia - rientrerà in Italia, a Roma. Un ulteriore successo delle nostre istituzioni e, in particolare, dell’Aise: a loro il mio più vivo e sentito ringraziamento".

L'italiano era apparso in un video diffuso da gruppi legati ad al Qaeda a maggio del 2017. Sotto la minaccia di due uomini col volto coperto, Zanotti aveva detto: "Oggi è il primo maggio. Mi chiamo Zanotti Sergio. Questo è il secondo richiamo che mi lasciano fare". Nel novrembre del 2016 era invece apparso per la prima volta in video mentre si trovava in ginocchio in un campo di ulivi con alle spalle sempre un uomo incappucciato che lo minacciava con un fucile. In quel video, l'imprenditore, affermava di essere nelle nelle mani dei rapitori da circa sette mesi chidendo l'intervento del governo italiano per evitare una esecuzione. Adesso l'incubo di Zanotti è finito e può finalmente far ritorno a casa. Zanotti era apparso nei video di propaganda del gruppo islamista che lo tratteneva con una barba lunga e con una t-shirt addosso. L'imprenditore adesso è in volo per l'Italia. Al suo arrivo potrò finalmente riabbracciare i suoi familiari.

Infine sulla liberazione di Zanotti è arrivato anche il commento del vicepremier Matteo Salvini: "Felice per la liberazione di Sergio Zanotti, l’ennesima operazione che conferma l’efficacia della nostra intelligence. Abbiamo professionisti di grande capacità e che tutelano gli italiani, sia in patria che all’estero".

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