Taranto, guerra alla plastica: bandite le stoviglie

Dopo le Isole Tremiti un'altra realtà della Puglia dice no all'inquinamento

Taranto, guerra alla plastica: bandite le stoviglie

Dopo le Isole Tremiti, dice basta alla plastica Taranto.
Il sindaco Rinaldo Melucci ha annunciato, secondo quanto si legge sul quotidiano La Repubblica, di voler eliminare le stoviglie di plastica nei bar, nei ristoranti e negli uffici.
"Su espressa indicazione del sindaco Rinaldo Melucci - scrive in una nota l'assessore all'ambiente, Francesca Viggiano - stiamo lavorando a un provvedimento che si inserisce nel più ampio percorso di lotta alla dispersione nell'ambiente di materiali non eco-compatibili, in attesa del completamento della progettazione della raccolta differenziata. Piatti e bicchieri di plastica, cannucce, bacchette per il caffè saranno eliminate da edifici pubblici e locali commerciali".
A fare da apripista in Puglia in questo senso è stato il Comune delle Isole Tremiti. Dallo scorso primo maggo nell'arcipelago pugliese è vietato l'utilizzo della plastica. Possono essere usati solo materiali biodegradabili e per i trasgressori ci sono multe dai 50 ai 500 euro.
La decisione è scaturita da una ricerca ben precisa, portata avanti dall'Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova (Ismar), dall'Università Politecnica delle Marche (Univpm) e da Greenpeace Italia, secondo cui nelle acque marine superficiali italiane si riscontra un'enorme e diffusa presenza di microplastiche comparabile ai livelli presenti nei vortici oceanici del nord Pacifico. I picchi più alti di inquinamento sono stati rilevati nelle acque di Portici (in provincia di Napoli) ma anche in aree marine protette come, appunto, le Isole Tremiti.
I dati sono stati rilevati durante il tour "Meno Plastica più Mediterraneo" della nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior, che la scorsa estate ha navigato lungo le coste italiane.


A Taranto, come nell'arcipelago pugliese l'iniziativa sarà sponsorizzata con alcune campagne di sensibilizzazione per l'ambiente che, come si sa, soprattutto a Taranto, con la presenza dell'industria, è un punto dolente.

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