Con la promessa di regalarle una dose di droga, ha attirato in trappola una ragazza di Torino convincendola a fumare insieme: una volta appartatosi con lei, tuttavia, l'ha prima minacciata con un coltello e poi brutalmente stuprata.
Per questo motivo, come riportato dalla stampa locale, il giudice del tribunale di Torino ha convalidato quest'oggi la misura cautelare del carcere per il responsabile, un 23enne tunisino.
Il nordafricano, che era riuscito a far perdere le proprie tracce dopo l'abuso sessuale, è stato rintracciato dopo giorni di ricerche grazie al lavoro senza sosta degli inquirenti. Questi ultimi hanno potuto fare affidamento sull'identikit tracciato dalla vittima in fase di denuncia e sulle immagini estrapolate dalle videocamere di sorveglianza installate all'interno della stazione di Porta Nuova.
L'episodio in questione si è verificato durante il primo pomeriggio dello scorso giovedì 30 gennaio, quando H.M.S., queste le iniziali del magrebino, ha avvicinato la vittima in via Nizza. La ragazza, una 20enne con problemi di tossicodipendenza, è stata inizialmente riluttante dinanzi alla proposta dello straniero di cercare un "posto tranquillo" per poter fumare insieme. Tanto che lo stesso 23enne, per riuscire ad attirarla in trappola, le aveva promesso in cambio qualche pallina di stupefacenti, verosimilmente eroina e crack.
Quello definito "posto tranquillo" dal malvivente altro non era che la stazione ferroviaria di Torino, verso la quale i due si sono diretti.
Una volta raggiunta Porta Nuova, pertanto, il tunisino si è messo alla ricerca del luogo perfetto per attuare i suoi propositi. Dopo avere camminato lungo i binari, i due hanno raggiunto una banchina lontana da occhi indiscreti, e sono saliti a bordo di un vagone vuoto.
Qui il malvivente ha tirato fuori una dose di droga, ma prima di aprirla ha avanzato un'esplicita proposta sessuale alla 20enne, rispedita prontamente indietro al mittente.
Per nulla intenzionato a rinunciare a sfogare i suoi bassi istinti, il nordafricano ha pertanto estratto un coltello dalla tasca, col quale ha minacciato la giovane per poi violentarla.
Dopo aver abusato di lei, tra l'altro, il magrebino l'ha pedinata a lungo, per controllare che non scappasse per chiedere aiuto. Nonappena ha potuto, tuttavia, la vittima è corsa verso l'esterno allontanandosi dal suo carnefice, che poi ha fatto rapidamente perdere le proprie tracce.
La denuncia è arrivata il giorno dopo, presso il commissariato San Paolo. Grazie ai racconti della 20enne si sono potute immediatamente avviare le ricerche del responsabile, catturato martedì 4 febbraio proprio nelle vicinanze della stazione di Porta Nuova. Inutile il fatto di portare degli occhiali, non graduati, addosso per confondere le idee di chi si trovava sulle sue tracce: il pregiudicato è finito in manette.
Si è altresì scoperto che proprio la sera dell'aggressione era stato fermato dagli agenti della questura di Torino per aver creato disordini al pronto soccorso dell'ospedale Mauriziano: dopo l'arresto l'immediato rilascio, con l'accusa di interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.Il giudice ha oggi confermato la misura detentiva del carcere per il responsabile dello stupro.
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