È una delle foto più celebri della storia. Ora lo scatto di Steve McCurry, "Ragazza afgana", si fa protagonista di un mistero. L'immagine della giovane dagli occhi verdi, simbolo dei conflitti afgani negli anni Ottanta, è stata reinterpretata provocatoriamente in un manifesto appeso su un cartellone pubblicitario a Torino. Ma la firma del manifesto non è nota.
Sul celebre scatto del viso di Sharbat Gula, fotografata nel 1984 nel campo profughi di Peshawar, è stata aggiunta una targhetta con lo slogan "No zingari" e il simbolo di CasaPound.
Una creazione del Banksy torinese? Una provocazione di Casa Pound? O addirittura dell’ultrasinistra? Ha ipotizzato La Stampa. Potrebbe trattarsi dell’ultimo manifesto di un artista torinese che fin dal 2014 ha preso di mira diversi volti noti della politica italiana ed estera. L’artista però ha preso le distanze dal manifesto, così come ha fatto anche CasaPound: "Non siamo noi ad averlo fatto".
La reazione di CasaPound
"Dopo Appendino, Le Pen, Salvini e Obama questa volta il 'Banksy torinese' cita CasaPound.
Essendo d’altronde l’unica realtà politica realmente attiva su Torino, c’era da aspettarselo. Da anni ci battiamo con i residenti delle periferie per chiedere la chiusura dei campi rom e qualcuno pare essersene accorto!", ha commentato CasaPound su Facebook.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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