Trieste, Asuits sotto indagine: negata sospensione cure a un paziente

La difficile battaglia dell'avvocato Giovanna Augusta De' Manzano, che ha lottato affinché le volontà espresse dal padre venissero rispettate. L'ospedale di Cattinara, dove l'uomo era ricoverato, ha negato l'interruzione dell'alimentazione artificiale

Trieste, Asuits sotto indagine: negata sospensione cure a un paziente

L'Azienda sanitaria universitaria di Trieste è finita al centro delle indagini in seguito all'azione legale intrapresa della figlia di un paziente, che ha denunciato la decisione del personale medico di non interrompere le cure, malgrado i ripetuti tentativi della parente di garantire un fine vita dignitoso al proprio padre.

Al centro di questa dolorosa storia l'84enne Claudio De' Manzano, colpito da un inctus cerebrale ischemico che ha compromesso la sua capacità di parlare e di muoversi, in quanto metà del suo corpo è rimasta irrimediabilmente danneggiata. Costretto in un letto ed alimentato tramite sondino naso-gastrico, Claudio si è trovato ad affrontare una situazione che, a detta dei suoi familiari, non avrebbe mai voluto vivere. A battersi per lui la figlia Giovanna Augusta De' Manzano, noto avvocato del foro di Trieste, che ha lottato affinché le volontà del padre venissero rispettate. Il personale medico del reparto di Stroke Unit dell'ospedale di Cattinara, infatti, si è opposto sia all'interruzione delle cure, che al trasferimento in un Hospice.

Le cure, dunque, sono proseguite, così come l'alimentazione e l'idratazione artificiali. Tutto quello che Claudio non avrebbe mai voluto, e contro cui sembra aver combattuto fino alla fine. "Hanno dovuto legargli la mano buona perché voleva strapparsi di dosso ciò che lo teneva in vita. Chiunque sapeva che mio padre non voleva essere tenuto in vita artificialmente", ha spiegato infatti la dott.ssa De' Manzano sulle pagine di "TriestePrima". "Dopo lo shock iniziale mi sono fatta nominare amministratore di sostegno e il giudice mi ha autorizzato subito all'interruzione delle cure come previsto dalla legge sul biotestamento", ha riferito l'avvocato. "Ho comunicato all'ospedale la volontà di interrompere le cure ma si sono rifiutati. Allora ho chiesto di trasferirlo all'Hospice di Pineta del Carso per iniziare la procedura di fine vita". L'ospedale si oppone. L'avvocato De' Manzano chiede allora le dimissioni del padre ma, anche questa volta, riceve un secco "no".

"A quel punto ho chiesto l'intervento del giudice tutelare, che ha autorizzato le auto-dimissioni" , ha raccontato la figlia dell'84enne. "Ho semplicemente rispettato la sacra volontà di mio padre. Volontà che lui non aveva mai messo per iscritto ma aveva espresso infinite volte in vita". Affidato alla casa di cura Salus di Trieste, Claudio ha intrapreso il percorso di fine vita ed ha smesso di soffrire lo scorso 18 di febbraio.

La battaglia, tuttavia, non è finita. L'avvocato Giovanna De' Manzano ha presentato un esposto presso la procura della Repubblica, che ha dato avvio alle indagini. Da parte sua, l'azienda ospedaliera respinge ogni accusa: "In questa vicenda Asuits ha agito in base alla normativa vigente".

L'avvocato De' Manzano, invece, si è dichiarata fiduciosa nelle istituzioni: "Ho massima fiducia nella magistratura che prenderà le decisioni del caso. Penso a chi si trova nella mia stessa situazione e non sa come agire. La mia opera è rivolta a queste persone e non ho sentimenti di vendetta contro l'ospedale.

Esprimo anzi profonda gratitudine a tutti i medici e al personale del reparto di Neurologia. Qui però non si discute di cure al paziente in senso stretto, ma di fine vita, di biotestamento e di rispetto della sacra volontà di mio padre, che io appunto rappresentavo".

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