"Mi sembra giusto dirlo anche a voi: ho parlato con i colleghi della mobile, hanno smesso di fare il massaggio cardiaco ai due colleghi in atrio perché sono morti entrambi". Con questa frase un poliziotto sul posto alla questura di Trieste dà l'annuncio nelle chat della polizia della morte dei agenti dopo una sparatoria. "Sono un agente e un agente scelto: non superavano i 30 anni" (ascolta qui).
Le notizie che arrivano da Trieste sono ancora frammentarie, sicuramente drammatiche. Un audio in possesso del Giornale ricostruisce dall'interno cosa è successo in quei momenti che hanno portato al decesso di due poliziotti. "Siamo in ostaggio qui dentro - dice una fonte - sono stati arrestati in due, io li ho visti entrare. Un secondo dopo, quando ho aperto il portone di ingresso ho sentito degli spari. Dentro l'ufficio volanti hanno preso una o due pistole ai colleghi della volante che li avevano fermati. Poi hanno iniziato a sparare. Due colleghi sono feriti, non so niente. Io stavo entrando ed ero senza pistola. Mi sono dovuta rifugiare in un ufficio, prima in uno scantinato poi in un ufficio. Uno è scappato, è uscito dalla questura con la pistola in mano, l'altro sta vagando per la questura, forse è dentro lo scantinato". Più fonti concordano nel dire che uno dei due si sia barricato in uno scantinato. Il bilancio definitivo, dicono le fonti, parla di due morti e un terzo agente ferito ad una mano. Ferito anche uno dei due aggressori.
Fonti del Giornale dicono che l'area adesso è bonificata e si sente "un silenzio di tomba rotto solo dal
pianto dei colleghi". I due soggetti coinvolti nella sparatoria sono in custodia. Si tratta di fratelli e sarebbero stati portati in questura per un accertamento dopo la rapina di uno scooter avvenuta sempre a Trieste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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