Non più solo vittime ma “martiri delle foibe”. Nei giorni in cui nella Capitale impazza il caso delle “lezioni” che l’Anpi dovrebbe tenere in occasione del 10 febbraio, a Udine il percorso di riconoscimento delle persecuzioni anti-italiane che hanno segnato il confine orientale fa un balzo in avanti grazie ad una mozione.
Quella presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Luca Onorio Vidoni, che è riuscito ad ottenere il cambio di intitolazione del parco di via Bertaldia, dedicato alle “vittime delle foibe”. Verrà ribattezzato “martiri delle foibe” perché, si legge nell’atto, “i caduti di quella tragedia non sono semplici vittime, ma veri e propri martiri, cittadini italiani che furono uccisi dai partigiani titini sulla base di motivazioni etniche e ideologiche”.
La mozione, inoltre, come ricorda Vidoni dal suo profilo Facebook, impegna il Comune di Udine a “promuovere adeguate manifestazioni ed iniziative volte a ricordare la tragedia delle foibe e l’esodo istriano, giuliano e dalmata”.
È d’accordo con questa impostazione anche Antonio Ballarin, presidente della FederEsuli. “Riconoscere chi è stato trucidato in quegli anni come martire – spiega a Il Giornale.it – segna un passo importante nella direzione della consapevolezza storica perché chiarisce finalmente i contorni di quelle terribili vicende”.
“Stiamo parlando di persone che non sono morte in battaglia, ma – prosegue – nella stragrande maggioranza dei casi sono state giustiziate a freddo, a guerra più che finita e in odio ad un’appartenenza etnica o per motivi ideologici”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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