L'ipotesi vaccino obbligatorio Quando può scattare e perché

Ipotesi obbligatorietà per 3 milioni di statali, come medici, infermieri e docenti. Probabile patente di immunità per treni, aerei e spettacoli. Ancora presto però per dirlo

L'ipotesi vaccino obbligatorio Quando può scattare e perché

Il vaccino contro il Covid potrebbe diventare obbligatorio per alcune categorie. Tutto dipenderà dai numeri che si registreranno in primavera di coloro che si saranno vaccinati. Se saranno bassi via libera all’obbligo. Adesso è però presto per dirlo, anche perché sembra più un favore ai no vax e a chi ha ancora ha dubbi se sottoporsi alla vaccinazione o no. In primavera si saprà qualcosa di più, quando in teoria la campagna vaccinale dovrebbe essere già avviata e toccherà non solo medici, infermieri e personale ospedaliero. Se i numeri a quel punto dovessero essere bassi, si potrà allora pensare all’obbligatorietà per non mettere a rischio l’immunità di gregge. Come riportato dal Corriere, sono tre gli strumenti che possono venire utilizzati, anche tutti insieme.

Vaccino obbligatorio

Il primo è appunto quello di rendere obbligatorio il vaccino direttamente nel contratto dei dipendenti pubblici.

Come medici, infermieri e insegnanti, considerate categorie a rischio. O anche dipendenti che sono allo sportello e a contatto con le persone. Che poi è quello che vorrebbe il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. E anche il ministro della Funzione pubblica Fabiana Dadone potrebbe accettare l’idea, sempre se fosse necessario e deciso dal governo. La preoccupazione è quella di un nuovo scontro con i sindacati, già sul piede di guerra per un aumento contrattuale, ritenuto da loro insufficiente.

Ieri è andata in scena una protesta davanti al ministero, con intorno serrande abbassate nonostante fosse giorno di zona arancione. I sindacati pretendono un aumento quando ristoratori e commercianti non hanno reddito da mesi. Anche se decidere per l’obbligatorietà del vaccino è rischioso in soldoni, si mette in conto il rischio di risarcimenti in caso di reazioni avverse ai farmaci, c’è comunque sempre il documento con il parere del comitato di bioetica. Questo è stato firmato un mese fa e spiega che in caso di emergenza non è esclusa l’obbligatorietà per certe categorie. I dipendenti pubblici sono solo il 5% della popolazione, ovvero 3 milioni, e non servirebbe a molto imporre loro la vaccinazione.

Patente di immunità

Secondo strumento a disposizione è quello della patente di immunità. Questa darà la possibilità solo a chi è stato vaccinato di salire a bordo di treni e aerei, o anche di assistere a spettacoli ed eventi, siano essi teatrali o sportivi. Tutto dipenderà però da chi dovrà controllare, e se lo farà davvero.

Il terzo strumento è quello riguardante i lavoratori del settore privato. Qui si parla di 15,7 milioni di persone, ben 5 volte quelle impiegate nei settori pubblici. A questo punto l’immunità di gregge sarebbe molto vicina. In questo caso però la palla passerebbe direttamente alle aziende. La legge italiana dice infatti che il datore di lavoro è tenuto a tutelare i suoi dipendenti. Ma sul come fare ci sono ancora molti dubbi. Il proibire a chi non si vaccina di andare in ufficio, e lavorare quindi da casa, potrebbe essere un’arma a doppio taglio: molti potrebbero decidere di non vaccinarsi proprio per godere dello smart working. Ogni decisione è comunque rimandata alla prossima primavera quando, forse, si avranno le idee un po’ più chiare di adesso.

Vaccino obbligatorio anche per Sileri

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri si è detto convinto che non usciremo dalla pandemia in poche settimane che servirà un'adesione massiccia al vaccino per sconfiggere il Covid. Ha inoltre parlato della riluttanza di alcuni medici o personale sanitario a sottoporsi alla vaccinazione: "È anche comprensibile che ci possa essere riluttanza da parte di alcune persone, perché questo è un vaccino nuovo. Ma se a mostrarsi reticente è il personale sanitario, che ha una laurea per capire che i rischi sono quelli di un qualunque altro vaccino, allora a quelle persone dico che hanno sbagliato lavoro. E metterei in dubbio - cosa ancor più grave - la qualità del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento".

Sileri ha sottolineato che al momento non è prevista alcuna obbligatorietà, ma ha anche detto che "se nei prossimi mesi, con più dosi e più vaccini disponibili, la campagna di vaccinazione non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà".

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