Grave episodio avvenuto la scorsa nottre tra le pareti del carcere dei Piccolini di Vigevano (Pavia).
Uno dei detenuti, infatti, un uomo di nazionalità marocchina, ha appiccato un incendio all’interno della sua cella, prima di aggredire verbalmente gli agenti di polizia penitenziaria intervenuti a causa dei disordini.
Non pago, durante il tragitto verso il locale di isolamento a cui era stato destinato, con l’appoggio di un altro detenuto suo connazionale, ha attaccato una delle guardie che lo stavano scortando. L’uomo è stato colpito dal nordafricano, ma il pronto intervento di alcuni colleghi ha impedito che la situazione potesse ulteriormente degenerare. Secondo alcune indiscrezioni, riportate da “Vigevano24”, durante una perquisizione sarebbero state rinvenute delle lamette da barba, destinate probabilmente ad essere rivolte contro gli agenti operativi nel carcere.
Il dirigente del sindacato UILPA di polizia penitenziaria incaricato a Vigevano, Pierpaolo Minetola, ha riferito alcuni di quegli attimi concitati sulle pagine de “Il Giorno”. “Uno dei due detenuti ha iniziato a battere la testa contro il muro e si è provocato dei tagli, per i quali è stato necessario il ricovero al Pronto soccorso. Lo sforzo del personale per riportare la calma è stato enorme, ma i disordini sono stati sedati”.
Il segretario regionale del sindacato Gian Luigi Madonia ha espresso solidarietà ai dipendenti della struttura, lanciando nuovamente l’allarme per le condizioni in cui gli agenti si trovano ad operare. “Ormai gli eventi critici presso gli istituti, sono all’ordine del giorno. Alcuni giorni fa a Bergamo, oggi a Vigevano, domani dove si verificherà un’altra aggressione? Insomma, la percezione di pericolo del personale è in costante aumento. Così come aumenta il senso di abbandono rispetto alle politiche centrali e alla politica in generale.
La situazione all’interno dei penitenziari è pesante e le difficoltà di tenuta del servizio e di gestione dei soggetti cominciano ad essere troppe. Fino al punto di far emergere la debolezza di un sistema che spesso si contorce anche sull’opportunità di immediato allontanamento “punitivo” dei soggetti indisciplinati”.
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