Il referendum di domenica prossima agita e non poco le acque della magistratura. E a far discutere sono le parole del nuovo presidente del Tribunale di Bologna che avrebbe definito "repubblichini" in un post su Facebook tutti coloro che si schierano a favore del Sì. E la toga lo fa senza usare giri di parole: "Si avvera la profezia dell'ideologo leghista Gianfranco Miglio -si spinge a dichiarare Caruso-, che nel 1994 proponeva una riforma che costituzionalizzasse le mafie, approvata col 50,1% perché la Costituzione altro non sarebbe che la legge che la maggioranza impone alla minoranza e che fa rispettare schierando la polizia nelle piazze. Temo che siamo incredibilmente vicini a quel momento".
"La Costituzione -sottolinea il presidente del Tribunale di Bologna- era basata sui valori della Resistenza. L'abbiamo detto e ripetuto fino a trasformare la frase in una giaculatoria nella quale molti non credono più". Poi l'affondo: "I sinceri democratici che credono al Sì riflettano — scrive Caruso — nulla sarà come prima e voi sarete stati inesorabilmente dalla parte sbagliata, come coloro che nel ‘43 scelsero male, pur in buona fede". E adesso il Csm ha deciso di avviare una pratica sul magistrato.
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