Un "Americano" al Park Hyatt, ghiotta fabbrica del cioccolato

Si apre la drink list del Mio Lab, il cocktail bar del Park Hyatt Milano dove la tentazione conduce alla lista degli Americano

Un "Americano" al Park Hyatt, ghiotta fabbrica del cioccolato
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Sentenziava Apuleio, quando grazie a Dio non c'era il nuovo Codice della strada, che «il primo bicchiere è per la sete, il secondo per la gioia, il terzo per il piacere e il quarto per la follia». Si apre così la drink list del Mio Lab, il cocktail bar del Park Hyatt Milano dove la tentazione conduce alla lista degli Americano che a metà passeggiata conducono al peccato di gola e all'incertezza tra il Route 66 (Campari, Punt&Mes, soda al ginepro e arancia), l'Italiano (Campari, Vermouth rosso, soda al caffè by Lavazza 1895) e il Mio (Vermouth bianco, Bitter bianco, soda al lampone, aceto di lampone). In realtà il vero capriccio in questi giorni di festa è sua maestà il cioccolato a cui il cinque stelle lusso che ha festeggiato i suoi 20 anni in città, dedica un allestimento pantagruelico grazie alla passione di Simone Giorgi che con la sua professionalità è stato eletto miglior general manager di hotel al mondo e il cui amore per i giovani («sincero, perché sono loro il nostro futuro») si nota dalle grandi alle piccole cose. Anche in un Park Hyatt trasformato in una fabbrica di cioccolato, un universo della gola ispirato al cacao grazie alla collaborazione con Enrico Rizzi, il pasticcere milanese che con le sue creazioni artigianali condurrà bambini e adulti, comunque ghiottoni, in una fiaba contemporanea. Un'esperienza immersiva per fondere immaginazione e realtà già nell'iconico ingresso dell'hotel: allestimento tridimensionale a cui si accede attraversando due maestose torri color cacao che incorniciano l'entrata decorata con enormi lollipop cremosi. Oltre la soglia, maxi paillettes scintillanti che si alternano a maxi props a forma di cioccolatini assortiti, mentre il pavimento è ricoperto da un tappeto di moquette, intarsiato nei colori del cioccolato bianco e fondente. Ai lati dell'ingresso due alberi di Natale color cacao. Immancabile nella «Cupola Lobby Lounge» (aperta a tutti, non solo agli ospiti dell'hotel) l'imponente Albero di Natale che con i suoi 6 metri sfonda la scenografica cupola di vetro avvolta da una ghirlanda. Ma anche nel Mio Lab, l'elegante cocktail bar guidato da Alessandro Iacobucci Vitoni.

Imperdibile il menù delle feste del «Pellico 3» timonato dal giovane e rombante (visto il suo curriculum) chef Guido Paternollo pronto a imbandire il Gran Cenone di San Silvestro intrecciando tradizioni italiane e creatività moderna.

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