Pizze, il Gambero Rosso premia ancora Pepe

Presentata l’edizione 2025 della guida Pizzerie d’Italia, che recensisce le migliori 750 insegne di tutta Italia. Sono 96 quelle insignite del massimo punteggio, i Tre Spicchi, e tra esse il massimo punteggio è per Pepe in Grani a Caiazzo. E tra le pizze al trancio trionfa ancora Pizzarium di Gabriele Bonci. Maestri dell’impasto sono stati riconosciuti Simone Padoan e Giancarlo Casa

Pizze, il Gambero Rosso premia ancora Pepe
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Autunno, tempo di guide gastronomiche. Nei giorni scorsi è stata presentata a Napoli (e dove sennò?) l’edizione 2025 della guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso: 750 insegne in tutta italia (una goccia nel mare delle 183mila pizzerie esistenti nel nostro Paese) con 116 nuovi ingressi, 96 pizzerie insignite del massimo punteggio (i Tre Spicchi), 16 con le Tre Rotelle destinate alle migliori pizzerie al taglio e un’attenzione particolari ai locali che non banalizzano il piatto italiano più amato all’estero, sfuggendo al rischio della banalizzazione. “Noi ricerchiamo e premiamo - spiega la curatrice Pina Sozio - chi fa un lavoro di coerenza, chi mette al centro la personalità, le idee, una visione di lungo periodo, anche a costo di non accarezzare il trend del momento e correre qualche rischio in più”.

La guida ha assegnato alcuni premi speciali. Maestri dell’impasto sono stati nominati due fuoriclasse, Simone Padoan de I Tigli a San Bonifacio (Verona) e Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona a Roma. Pizzaiolo emergente il giovano Lorenzo Prestia fondatore di Grano Vivo a Pontedera (Pisa). Il premio per la ricerca e innovazione è andata a Premiata Fabbrica Pizza di Bassano del Grappa (Vicenza) mentre pizze dell’anno sono state scelte tra quelle al piatto la Pizza piacentina di Chiere a Piacenza, rivisitazione del tortello piacentino, la Marinara cotta Cilentana di Baita Al Cotruzzo a Roccadaspide (Salerno) e lo Sfincione Fenicio di Ozio Gastronomico a Palermo. Tra le pizze al taglio hanno spiccato la Cardoncelli, pomodori, prezzemolo, yogurt di bufala di Frumentario a Roma e la Schicculiata, della pizzeria Da Filomena a Castrovillari (Cosenza). Pizza dolce dell’anno la Come un caffè leccese, di Luppolo&Farina a Latiano (Brindisi). Altri premi sono andati a La Cruna del Lago di Lesina, Foggia come Pizza e territorio, a Elementi Cocktail e Pizza di Barberino di Mugello e Prato per la migliore proposta di bere miscelato, a Bob Alchimia a spicchi di Montepaone (Catanzaro) per il miglior servizio di sala, Il Corso a Bolzano e Sant’Isidoro Pizza&Bolle a Roma per la migliore carta delle bevande e I Tigli a San Bonifacio per la migliore carta dei vini.

Nella classifica delle migliori pizzerie al primo posto c’è Pepe in Grani di Caiazzo (Caserta) con 97 punti. Con 96 seguono Renato Bosco Pizzeria a San Martino Buon Albergo (Verona), I Masanielli a Caserta e I Tigli di San Bonifacio (Verona). Seguono con 95 10 Diego Vitagliano a Napoli, Pizzeria Clementina a Fiumicino (Roma), Sasà Martucci – I Masanielli di Caserta, e Seu Pizza Illuminati a Roma. A 94 la prima insegna milanese, Confine Pizza e Cantina a Milano, a pari merito con 50 Kalò di Napoli, Bob Alchimia a Spicchi di Montepaone, La Contrada di Aversa (Caserta), La Filiale a l’Albereta a Erbusco (Brescia), La Notizia a Napoli, La Notizia 94 a Napoli, Patrick Ricci, Terra, Grani, Esplorazioni di San Mauro Torinese, Pizzeria Salvo di San Giorgio a Cremano (Napoli), Sestogusto di Torino e Vico Pizza&Wine a Roma.

Tra le pizze a trancio vince ancora con 95 punti Pizzarium, luogo culto di Roma, dove esercita il suo magistero Gabriele Bonci. Seguono con 94 Panificio Bonci sempre di Gabriele e sempre a Roma e Renato Bosco Bakery a San Martino Buon Albergo (Verona).

Con 93 punti ecco Campana Pizza in Teglia di Corigliano Calabro (Cosenza) e Lievito Francesco Arnesano di Roma e a 92 Forno del Mastro a Monza, Masardona a Napoli e Oliva Pizzamore ad Acri (Cosenza). Ci sono anche 22 locali che vantano una stella per aver mantenuto il podio per almeno il decimo anno consecutivo.

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