“Lockwine. Vini, piatti e pensieri di un sommelier confinato in casa” di Nicola Bonera, Associazione italiana Sommelier Lombardia editore, pagine 149. È il caput mortuum, il nodo gordiano, il paradosso inestricabile di ogni divulgazione in quest’epoca del coronavirus. Se si parla della pandemia che ha sconvolto le nostre vite si rischia di essere respingenti per overdose informativa cui da un anno e mezzo è sottoposta l’opinione pubblica mondiale. Se si trattano temi leggeri si rischia di banalizzare la drammaticità del momento. Questo “Lockwine” di Nicola Bonera è un esempio felice di una possibile risoluzione di questa contraddizione apparentemente irrisolvibile. L’autore è un sommelier di lunghissima data con esperienze di vario genere nel settore dell’enogastronomia ed è dirigente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier nonché direttore della guida ai vini italiani Vitae. Questo libro di ricette abbinate a diversi vini italiani è una sorta di zibaldone di un 2020 trascorso da Bonera tra le mura di casa come la stragrande maggioranza degli italiani. È lo stesso autore a comunicarlo all’inizio: “Il 2020 è terminato nelle restrizioni e si è portato via l’ultimo strascico di normalità, ho avuto molto tempo per raccogliere idee e mettere su carta quanto sperimentato”.
E le sperimentazioni sono piatti di svariate fogge e colori, riempiti con primi di pasta, pesci e crostacei, carni e pollame, dolci. Abbinati con i vini scelti da un degustatore sopraffino, lo stesso Bonera, dotato oltretutto di una speciale memoria gusto-olfattiva. Ma il registro narrativo prediletto non è quello didattico, bensì segue una divulgazione amichevole; cioè Bonera è seduto metaforicamente a tavola con il lettore e lo invita all’assaggio. E le descrizioni dei vini sono impreziosite da “chicche” che consentono a tutti di farsi un’idea su un mondo magico e complesso come quello del calice italiano. Ed è vero, per dirla con l’esortazione di Orazio, “nunc vino pellite curas”, cioè “ora cacciate col vino gli affanni”. Ma è pur vero che l’approccio preferibile è sempre quello di un consumo consapevole e responsabile da cui trarre il massimo del piacere che un buon calice di vino italiano può trasmettere. Il tono colloquiale, amichevole dell’autore costituisce la prima lettura, lo scorrere delle ricette e dei vini abbinati. L’altra lettura, sottotraccia, è quella di un lavoratore che si trova all’improvviso forzosamente confinato in casa, con una moglie farmacista perciò impegnata per gran parte della giornata, che lascia trasparire qualcosa dei suoi stati d’animo attraverso l’atto del cucinare.
Le ricette rappresentano cioè in qualche modo i diversi stati d’animo dell’autore nel terribile 2020, senza mai però perdere di vista la luce proveniente dalla finestra di casa, con il lago a fare da sfondo magico alle foto delle realizzazioni gastronomiche del Bonera. Impegno sempre interessante quello editoriale dell’Associazione Italiana Sommelier, in questo caso della Lombardia, la qual cosa è stata sottolineata sia dal presidente regionale dei tastevin Hosam Eldin Abou Eleyoun sia dal massimo dirigente nazionale dell’AIS, il presidente Antonello Maietta.
Quale sarà la ricetta che preferirete e con quale vino in abbinamento? Lo scoprirete solo sfogliando e mettendovi ai fornelli. Con l’aiuto della “marisa”, determinante per le realizzazioni culinarie di Bonera. Chi è la “marisa”? Scopritelo tra le pagine di “Lockwine”…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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