Scoperte in Mesopotamia "buste" di argilla per spedire lettere

Ritrovamento eccezionale durante gli scavi archelogici delle Università di Pisa, Siena e Al-Qadisiyyah. Scoperte anche tavolette con scritte cuneiformi e oggetti in ceramica

Scoperte in Mesopotamia "buste" di argilla per spedire lettere

Buste di argilla usate per spedire lettere scritte su tavolette. Così, 4mila anni fa, comunicavano in Mesopotamia. Tre pezzi delle buste sono state ritrovate durante una campagna di scavi in Iraq, condotta dall'Università di Pisa, da quella di Siena e da quello di Al-Qadisiyyah.

Gli archeologi hanno ritrovato diversi frammenti di tavolette d'argilla con testi cuneiformi, che risalgono al II millenio a.C., vari oggetti in ceramica e più di 90 cretule, cioè blocchetti di argilla con impronte di corda e sigillo. Il ritrovamento eccezionale, per la quantità e la conservazione degli oggetti ritrovati, è stato effettuato nel sito di Tell as-Sadoum, nell'Iraq centro meridionale. Il sito potrebbe corrispondere all'antica città di Marad. Gli scavi sono stati effettuati nel sito di un grande tempio dulla sommità della collina principale e in due quartieri, uno residenziale e uno produttivo.

"In generale, le tavolette testimoniano la ricchezza e vivacità della vita economica e amministrativa delle antiche città della Mesopotamia e ci parlano spesso di transazioni contabili, questioni amministrative e giuridiche - ha spiegato il docente di Archeologia del Vicino Oriente all'Università di Pisa, che ha coordinato il progetto -quelle che abbiamo trovato, di epoca Isin-Larsa/antico-paleobabilonese e che sono in corso di studio, contengono contratti di compravendita e lettere, e menzionano i nomi di sovrani, formule di datazione e forse il riferimento ad alcune città". Come riporta AdnKronos, "le tavolette inoltre potevano essere inglobate in 'buste'; noi ne abbiamo ritrovate decine di frammenti, cioè dei contenitori in strati sottili di argilla sulla cui superficie esterna era impresso l'argomento delle missive mentre l'impronta dei sigilli, con nominativi o immagini, serviva a vidimare il contenuto e ne garantiva l'autenticità". Le impronte dei sigilli mostrano scene di lotta con animali selvatici e esseri fantastici, divinità, leoni ed elefanti.

I ritrovamenti a Tell as-Sadoum fanno parte di un ampio progetto di scavo, che prevede la collaborazione dei tre atenei ed è probabile che le ricerche andranno avanti.

"Visti gli ottimi risultati di questa campagna e l'importanza dei ritrovamenti, la prospettiva è di continuare il progetto con una nuova missione sul campo anche nel 2020", ha dichiarato il coordinatore del progetto.

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