A «La signora di Ellis Island» di Mimmo Gamgemi il Sesto Premio Tropea

Gangemi ha superato gli altri due finalisti con uno distacco netto: 129 voti totali pari al 69 % dei voti espressi. Cibrario ha avuto 40 preferenze (22%), aggiudicandosi il secondo posto e Torino il terzo con 17 voti (9%)

Con la vittoria di Mimmo Gangemi e del suo «La Signora di Ellis Island» (Einaudi), su Benedetta Cibrario autrice de «Lo Scurnuso» (Feltrinelli) e su Alessio Torino con «Tetano» (Minimum Fax), si chiude la sesta edizione del Premio Letterario Nazionale Tropea.
Primo concorso ad aver adottato i libri in formato ebook, quest'anno si è inserito nell'edizione inaugurale del «TropeaFestival Leggere&Scrivere», evento letterario organizzato dal Sistema Bibliotecario Vibonese presieduto da Gilberto Floriani.
Gangemi ha superato gli altri due finalisti con uno distacco netto: 129 voti totali pari al 69 % dei voti espressi. Cibrario ha avuto 40 preferenze (22%), aggiudicandosi il secondo posto e Torino il terzo con 17 voti (9%).
Il verdetto, è questa la particolarità del Premio, è stato deciso da una giuria popolare, formata dai 409 sindaci di tutta la Calabria e da altri 41 votanti, tra membri dell'antica Accademia degli affaticati, studenti e cittadini calabresi. A loro sono stati sottoposti i tre finalisti scelti dalla giuria tecnica, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, in una rosa di 23 libri.
Oltre al coinvolgimento dei sindaci calabresi, quest'anno l'altro elemento innovativo del Premio è la scelta del formato digitale, diffondendo i testi dei finalisti con l'e-book.
Gangemi entra così nell'albo d'oro del prestigioso premio, dopo Donatella di Pietrantonio (Mia madre è un fiume), Mattia Signorini (La Sinfonia del tempo breve), Carmine Abate (Gli anni veloci), Gianrico Carofiglio (Ragionevoli dubbi), Roberto Saviano (Gomorra).
Una vittoria che, com'è già avvenuto con Carmine Abate, va ad un tipo di narrazione legata all'appartenenza alla regione e all'identità che Gangemi esprime anche con la scelta militante di narrare e scrivere senza abbandonare la terra d'origine.
«È bello -dice il vincitore- sentirsi parte di un'intera nazione, di un continente, viaggiare, confrontarsi, fare molte esperienze, con la salda convinzione che per progettare e testimoniare c'è bisogno di qualcuno che resti».
Il libro racconta, con uno stile vigoroso e originale, la storia di Giuseppe e quindi di ogni uomo che ha il coraggio di cambiare il proprio destino. Gangemi attraversa un secolo di storia, dall'Italia del fascismo e delle colonie, delle guerre mondiali a quella della 'ndrangheta delle origini e del passaggio epocale verso il progresso.
Quando la bocca nera del piroscafo verso la Merica lo ingoia, Giuseppe non immagina che questa partenza cambierà non solo la sua vita, ma anche la vita di quelli che verranno. Grazie alla signora di Ellis Island, la sconosciuta dal viso familiare che lo ha soccorso quando tutto sembrava perduto, cambiano inaspettatamente le sorti di tutta la famiglia. E la signora non smette di apparirgli in sogno con la veste azzurra e il suo bambino in braccio.
Dopo cinque anni nell'aria viziata delle miniere e delle fonderie, Giuseppe torna in Calabria. La convinzione di aver ricevuto un miracolo lo scorta per l'intera vita e lo guida in ogni decisione.
Alla serata conclusiva a Tropea, condotta dai giornalisti Rai Pasqualino Pandullo (Presidente dell«Accademia degli Affaticati») e Livia Blasi, hanno partecipato oltre ai finalisti molti altri ospiti, tra i quali Giovanni Valentini, giornalista de «La Repubblica» e scrittore e Pietro Pollichieni, ideatore di 20lin.es, il Laboratorio di scrittura collettiva realizzato in 4 istituti tropeani e primo esperimento in Italia di questo tipo nelle scuole.


La giuria tecnica del Premio è costituita da autorevoli nomi del panorama editoriale italiano. Oltre a Isabella Bossi Fedrigotti, Giuliano Vigini, Corrado Calabrò, Pierfranco Bruni, Francesco Saverio Costanzo, Giuseppe Meligrana.

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