Si fa sempre meno teatro civile in Italia, e non perché manchino i temi. Portare l'attualità politica e sociale su un palcoscenico è impegnativo ed è necessario valutare ogni singolo aspetto per realizzare un prodotto fruibile, scorrevole e comprensibile a tutti. Ci vuole coraggio, quello che ha avuto Edoardo Sylos Labini per portare in scena l'adattamento teatrale di Angelo Crespi de Il Sistema, il best seller di Alessandro Sallusti e Luca Palamara. Una sfida tentata e vinta per Sylos Labini, che dal palco ripercorre le tappe salienti della carriera di Luca Palamara nell'Anm.
Lo spettatore in platea viene assorbito dalla trama, risucchiato dalla narrazione di qualcosa che per lui è tangibile e reale. Quel che Edoardo Sylos Labini porta in scena con la sua piece è l'oggi, non un impolverato racconto lontano nel tempo, di cui si è persa la memoria. Il sistema dei vasi comunicanti tra politica e magistratura è storia attuale ed è un filone aperto, del quale ancora non è stata scritta la parola fine.
Sylos Labini e Crespi ne hanno adattato la narrazione per il teatro, senza fronzoli ed eufemismi, presentando al pubblico il sistema per quello che è, tra processi, sentenze, nomine e correnti. Ci sono le immagini ad accompagnare il racconto, a supportare monologhi e intercettazioni per permettere allo spettatore di entrare nella trama. Ci sono estratti del Giulio Cesare di Shakespeare, perché la sete di potere resiste ai secoli e trapassa le epoche, presentandosi solo in altre forme più consone al tempo. Il ritmo è incalzante, ben scandito anche dai colpi di scena che con i tempi giusti cadenzano la narrazione generando un climax piacevole che fa scorrere rapidamente i 75 minuti dell'unico atto de Il sistema. Nel ruolo dell'"intercettatore" c'è Simone Guarany, che da dietro un computer crea il contesto di trent'anni di cronaca giudiziaria italiana.
Dal libro al teatro, il protagonista è un racconto di cronaca che vuole portare il pubblico a conoscenza dei fatti così come si sono verificati, con l'unico scopo di indurre una riflessione. Ne Il Sistema non c'è un attacco all'indipendenza della magistratura ma c'è la voglia di riportare gli italiani a credere e a fidarsi della giustizia. "Il finale è dedicato a Falcone e Borsellino, simboli di tutti quegli eroi che hanno dato la vita per la giustizia. È a loro che dobbiamo pensare come esempi", ha dichiarato di recente Edoardo Sylos Labini in riferimento alla piece di cui è protagonista.
L'ultima data utile per assistere allo spettacolo è il 30 settembre al teatro Manzoni di Milano.
Al termine è previsto un dibattito sul tema della giustizia, organizzato da Edoardo Sylos Labini e CulturaIdentità, con Augusto Minzolini e Stefano Zecchi, con i quali dialogheranno giornalisti ed esponenti della cultura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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