Il vicesindaco difende la città dall'accusa di essere ricca di veleni nell'aria. «È francamente curioso che Milano venga messa alla berlina sullo smog quando è l'unico Comune che si muove a fronte di una situazione di emergenza che riguarda tutta la Valpadana. E i risultati avrebbero potuto essere migliori, in questa temporanea fase critica, che storicamente riguarda gennaio-febbraio, se non fosse stata costretta ad agire in solitudine» attacca Riccardo De Corato.
Il numero due della giunta di palazzo Marino ricorda che sul medio periodo Milano può vantare risultati molto positivi, visto che in 5 anni ha ridotto il Pm10 del 24% e del 42% gli sforamenti oltre la soglia consentita. Continuano i dati forniti dal vicesindaco e assessore al Traffico: sul Pm2,5 (il particolato più pericoloso e su cui andrebbero concentrate le attenzioni secondo il professor Umberto Veronesi) nel 2010 Milano ha già centrato l'obiettivo di 25 microgrammi al metro cubo con 5 anni d'anticipo sulla nuova soglia consentita dalla Ue e che entrerà in vigore nel 2015.
«Forse Legambiente - sottolinea De Corato - dimentica che nell'ultimo anno Milano, secondo la classifica che lei stessa ha stilato, ha migliorato di 4 posizioni nella classifica sullo smog. Altre città, guarda caso tutte governate dal centrosinistra, da Torino città più inquinata d'Italia a Napoli, le stanno davanti ma lì non si muove foglia. E lì si risparmiano i colpi di tosse.
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