Che la Gazzella mandata a controllare un pregiudicato mandato a scontare una condanna per droga ai domiciliari, trovasse nel percorso qualche chiodo che bucasse le gomme, poteva anche starci. Ma dopo cinque forature, ai carabinieri è venuto il dubbio e così ha controllato meglio l'asfalto, in particolare nei pressi dell'abitazione del detenuto. Scoprendo l'arcano: era lui che, per vendicarsi dei controlli, era solito piazzare grossi chiodi, ovviamente con la punta all'insù. La morale della favola è sempre quella e cioé ride bene chi ride ultimo, in questo caso non certo lo «spiritoso» pregiudicato, tornato dritto dritto in carcere con in più, sul groppone, una bella denuncia per «danneggiamento aggravato di beni di proprietà dello Stato».
Protagonista un quarantenne residente a Incisa Valdarno in provincia di Firenze, che aveva escogitato questa trovata degno di «Amici miei» ai danni dei suoi controllori. Evidentemente pensando non se ne sarebbero mai accorti. Invece dopo un po' i carabinieri hanno cominciato a sospettare il suo zampino nella strana vicenda delle forature a ciclo continuo. Che arrivano infatti puntuali sempre e solo quando si recavano da lui. Così quando i militari tornavano in caserma, dopo aver riferito al comandante come il quarantenne fosse puntualmente a casa, altrettanto puntualmente dovevano anche raccontare delle gomme bucate. Ad un successivo controllo, hanno così scoperto come sull'asfalto, in prossimità del citofono e del cancello d'ingresso dell'abitazione dove solitamente veniva parcheggiata l'auto di servizio, fossero stati conficcati dei chiodi, con la punta ovviamente rivolta verso l'alto. A questo punto bastava solo fare due più due: era proprio il detenuto a piazzare i chiodi.
L'uomo è stato così denunciato per danneggiamento e, soprattutto, gli è stato revocato il beneficio di scontare la pena a casa. Tornato in carcere, attenderà ora la prossima condanna per questo scherzetto che i militari non hanno proprio gradito.
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