Botulino, quali sono gli alimenti a rischio

Il botulino è un’intossicazione provocata da un batterio che prolifera negli alimenti conservati in cattive condizioni

Botulino, quali sono gli alimenti a rischio
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Il botulismo non è altro che un’intossicazione da botulino, provocata da alimenti avariati, conservati in cattive condizioni.

Il batterio incriminato di questo tipo di intossicazione si chiama clostridium botulinum o botulino. Il termine deriva dal latino “botulus” che significa “salsiccia” per ricordare il primo caso di questa intossicazione che si verificò in Germania a causa di salsicce contaminate.

Il botulino è un batterio che si sedimenta nel suolo e nei cibi crudi. Si trasmette proprio mangiando questo tipo di alimenti quando non sono stati cotti bene o conservati accuratamente.

Come si manifesta il botulino

I sintomi dell’intossicazione da botulino si manifestano generalmente circa 12 / 36 ore dopo aver mangiato il cibo contaminato. A volte la comparsa di essi si percepisce addirittura dopo una settimana. I primissimi sintomi come diarrea, vomito, nausea, dolori addominali solitamente vengono sottovalutati. Intaccando il sistema nervoso centrale a creare allarme sono i sintomi più gravi come secchezza della bocca, difficoltà a deglutire o parlare, offuscamento visivo, difficoltà a mettere a fuoco, ptosi della palpebra.

Questi sintomi spesso vengono confusi con quelli dell’ictus. Solitamente il botulino viene trattato con un’antitossina specifica che aiuta a limitare i danni al sistema nevoso. Quest’ultima va somministrata in maniera tempestiva per evitare maggiori danni irreversibili anche mortali.

Quali sono gli alimenti a cui prestare attenzione

Gli alimenti a rischio contaminazione botulino sono generalmente quelli in scatola, le famigerate conserve alimentari fatte in casa o industriali, inscatolati ad un basso grado di acidità, sottolio o sottovuoto.

Una sospetta presenza di botulino si può verificare in quei barattoli che presentano un rigonfiamento del coperchio o che all’apertura. Bisogna prestare attenzione anche quando all’apertura di essi si percepisce uno sgradevole odore. I cibi più a rischio sono:

- funghi sott’olio;

- pomodori secchi sott’olio;

- crauti fermentati in scatola;

- olive sott’acqua, in salamoia, sott’olio;

- marmellate;

- salse;

- melanzane sott’olio;

- fagiolini sott’aceto;

- pesce affumicato;

- salumi non correttamente stagionati come mortadella, prosciutto crudo, salame;

- zuppe e minestroni non refrigerati correttamente;

- miele.

Un consiglio per chi prepara conserve fatte in casa è prima di tutto quello di lavare bene e accuratamente le verdure per evitare residui di terra all’interno dei barattoli, soprattutto nel fondo. Il prodotto nel barattolo deve essere tutto coperto dall’aceto perché l’acidificazione a più di 4,6 pH rende innocuo il botulino che in queste condizioni non prolifera.

Il contenitore da utilizzare prima deve essere lavato per bene. Il botulino non resiste alle temperature alte per cui è opportuno immergere i barattoli da utilizzare in acqua bollita per almeno dieci minuti.

Quando viene riempito dalle verdure che vogliamo conservare bisogna evitare di riempire il barattolo di prodotto fino all’orlo. Occorre lasciare uno spazio vuoto tra il livello massimo di liquido e il collo del contenitore per poter generare il vuoto all’interno di esso.

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