Il latte è una bevanda molto presente nella dieta degli italiani, ed oggi a quello che possiamo definire "classico" se ne sono aggiunti molti altri, da quelli vegetali al tipo fermentato, conosciuto con il nome kefir. Quale scegliere, dunque? Ci sono differze fra latte "normale" e latte fermentato? A dare una risposta sono stati dei ricercatori dell'università di Uppsala, in Svezia. Il gruppo di scienziati ha prodotto uno studio in cui è parso molto chiaro come le due bevande abbiano effetti diversi sulle persone, in particolare per quanto riguarda la salute del cuore.
Partiamo prima di tutto da una precisazione. Che cos'è il kefir? Si tratta di latte fermentato. Latte additivato con dei fermenti lattici vivi capaci di farlo fermentare, trasformandolo in una bevanda fresca e dal sapore leggermente acidulo. I benefici di questo latte sono noti: partecipa allo sviluppo di anticorpi, riequilibra il microbiota e può essere consumato anche da persone intolleranti al lattosio.
I ricercatori dell'università svedese hanno scoperto che bere una certa quantità di latte "classico" al giorno aumenta il rischio di avere un ictus o un infarto. Discorso diamentralmente opposto quando si parla di latte fermentato. Il gruppo di ricerca ha analizzato i dati di 40mila uomini e 60mila donne in un percorso durato anni. In questo modo hanno scoperto che il rischio di malattie cardiovascolari aumentava tra le donne che bevevano molto latte "normale". Lo stesso non è stato riscontrato negli uomini. Da considerare che il rischio, per quanto riguarda il latte "classico", si riferisce a una quantità intorno ai 300ml al giorno. Eccedere troppo nel consumo di questo latte si traduce in un aumento del rischio del 21%.
"Il galattosio è un componente dello zucchero del latte ed è ben noto da studi sugli animali che un elevato apporto di galattosio porta a stress e infiammazione cellulare, invecchiamento precoce ed effetti negativi sul sistema cardiovascolare", ha dichiarato il dottor Karl Michaëlsson, professore presso il Dipartimento di scienze chirurgiche, come si legge nell'intervista pubblicata sul sito della facoltà svedese.
Fra i due tipi di latte, dunque, è consigliabile consumare il fermentato, che al contrario ha un effetto protettivo sul cuore. Via libera, dunque, a yogurt, kefir e skyr. Il latte fermentato, hanno spiegato gli esperti, non solo è ricco di vitamine, come la B12, la D e la riboflavina (B2), ma continene anche calcio, magnesio e proteine buone. Sono tutti elementi che contrubuiscono a ridurre infiammazione. Nel kefir, inoltre, si trova anche il Lactobacillus, che fa bene alla flora intestinale.
Attenzione, però, perché
demonizzare in toto il latte "comune" è comunque un alimento importante, capace di portarci proteine e vitamina D. Il consiglio, dunque, è di consumarlo con moderazione: non più di 100ml al giorno.
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