La base di Palmachim e il test segreto: cosa rivela il lancio missilistico di Israele

Nella mattinata di lunedì 24 giugno Israele ha testato un motore per razzi che potrebbe appartenere a un missile balistico a corto raggio

La base di Palmachim e il test segreto: cosa rivela il lancio missilistico di Israele
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Questa mattina, le forze di difesa israeliane (Idf – Israel Defense Forces) hanno effettuato un test di un motore a razzo dalla base militare di Palmachim, nel centro di Israele, ha riferito il ministero della Difesa di Tel Aviv.

Si legge in una nota del dicastero, riportata dal Times of Israel, che il test del sistema di propulsione a razzo è stato pianificato in anticipo ed eseguito “come previsto”. Il test ha riguardato un vero e proprio lancio di un vettore: sui social media sono comparsi filmati di un missile che sfrecciava nel cielo, ma non è ancora noto di che tipo di missile si tratti.

Sappiamo che la base di Palmachim viene utilizzata per test missilistici nonostante sia sede di reparti di elicotteri. Quest'attività, compresa quella per il programma spaziale israeliano, è cominciata con il lancio del satellite Ofeq 1 il 19 settembre 1988. Il 15 settembre 1994 un tentativo di lanciare un satellite Ofek si è concluso con un fallimento. L'intercettore antimissili balistici “Arrow”, che fa parte dell'architettura di difesa Iron Dome - finanziato dagli Stati Uniti - viene testato regolarmente da Palmachim, che è anche il sito di lancio per i missili bersaglio usati nei test di intercettazione.

Nella base ha sede anche il reparto “Shaldag” (Unità 5101), ovvero un gruppo di forze speciali che è impegnato in missioni in tutto il Medio Oriente riguardanti la designazione di bersagli con laser per munizioni guidate aria-terra. Questo particolare reparto è stato creato nel 1974 e negli ultimi anni ha ampliato i suoi compiti fino a diventare anche un'unità attiva nella lotta al terrorismo e una squadra di salvataggio ostaggi.

Tornando al test di questa mattina, sono nate speculazioni sulla natura del vettore lanciato e c'è chi ritiene possa trattarsi di un qualche tipo di missile balistico a corto raggio, o addirittura a raggio medio e intermedio.

Sappiamo che Israele ha sviluppato una serie di sistemi missilistici, molti dei quali difensivi e alcuni – almeno secondo rapporti esteri – offensivi: il vettore balistico di punta è il Jericho-3, ovvero un Irbm (Intermediate Range Ballistic Missile) caratterizzato da una gittata compresa tra i 4800 e i 6500 chilometri e con la possibilità di montare una testata nucleare. Si ritiene che il Jericho-3 sia entrato in servizio nel 2011. Proprio in quell'anno, a novembre, era stato effettuato un test di un vettore balistico lanciato sempre dalla base di Palmachim.

Israele possiede nei suoi arsenali anche il missile Jericho-2, un Mrbm (Medium Range Ballistic Missile) capace di una gittata massima di 3500 chilometri, che però, secondo quanto reso noto dalle Idf, dovrebbe essere ritirato dal servizio nel 2026 per essere completamente sostituito dal Jericho-3. Come accennato, non è da escludere la possibilità che sia stato testato un nuovo missile balistico a corto raggio considerando che quello attualmente operativo, il Lora, ha fatto il suo debutto nel 2006 e ha una gittata di 280 chilometri, ricadendo quindi in un raggio d'azione troppo limitato per le finalità strategiche di Israele, che mirano ad avere capacità di deterrenza verso la Siria ma soprattutto l'Iran.

Una curiosità.

Tutti i lanci di vettori spaziali o balistici israeliani effettuati da Palmachim, avvengono secondo un'orbita retrograda, ovvero nella direzione opposta alla rotazione terrestre, per evitare che i missili sorvolino lo spazio aereo dei Paesi arabi – quindi diretti verso il Mar Mediterraneo; anche per questo Israele ha ottenuto il permesso di utilizzare i siti di lancio statunitensi per i suoi satelliti.

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