Gli 007 cinesi nel "cortile" degli Usa: il rapporto su Cuba che preoccupa Washington

Secondo il CSIS gli Stati Uniti e i suoi partner regionali dovrebbero monitorare attentamente il crescente ruolo della Cina a Cuba e rafforzare le proprie comunicazioni sensibili

Gli 007 cinesi nel "cortile" degli Usa: il rapporto su Cuba che preoccupa Washington
00:00 00:00

La scorsa estate hanno fatto scalpore alcune immagini satellitari relative a misteriose strutture in fase di costruzione in quel di Cuba, a pochi passi dal confine statunitense. Gli edifici sembravano essere presunte stazioni cinesi dedite ad operazioni di spionaggio elettronico. Tra queste era presente anche un centro, mai individuato in precedenza, situato a circa 110 chilometri dalla base navale Usa di Guantanamo. Il Wall Street Journal, citando un approfondito studio del Center for Stretegic and International Studies (CSIS), scriveva che La Havana stava anche realizzando un sito radar in grado di spiare la medesima base Usa. Sarebbero seguite smentite, sia da parte del governo cubano che cinese, fino all'uscita di scena del dossier. Adesso un'altra ricerca, sempre realizzata dal CSIS, è tornata a parlare della "presenza dell'intelligence di Pechino a Cuba" illustrando "nuove prove e implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti".

Spie a Cuba con vista Usa?

"Le ambizioni della Cina di espandere le sue capacità di raccolta di informazioni globali l'hanno portata alle porte degli Stati Uniti". Inizia così l'introduzione dell'aggiornamento della ricerca del CSIS, secondo cui Pechino potrebbe contare almeno su quattro strutture di interesse nell'isola. Immagini satellitari e analisi open source hanno offerto uno sguardo senza precedenti su questi edifici e fornito indizi su come potrebbero essere utilizzati per spiare comunicazioni e attività sensibili nella regione.

Pare che i suddetti siti abbiano subito aggiornamenti osservabili negli ultimi anni. "Alla luce di questi sviluppi, gli Stati Uniti e i suoi partner regionali dovrebbero monitorare attentamente il crescente ruolo della Cina a Cuba, rafforzare le comunicazioni sensibili e spingere per la trasparenza per ridurre la probabilità di errori di calcolo", hanno suggerito gli analisti del CSIS. Ma che cosa c'è di nuovo sotto al sole?

Le immagini satellitari e altre informazioni non classificate analizzate dal think tank Usa consentono di approfondire la funzione di queste misteriose strutture. Alcune, vecchie vari decenni, sembrano aver subito aggiornamenti negli ultimi anni; altre si sono materializzate di recente. Ebbene, sono quattro (due nell'ovest del Paese, una a est) quelle che hanno maggiori probabilità di supportare gli sforzi di intelligence della Cina in loco avendo una strumentazione SIGINT osservabile, una chiara infrastruttura di sicurezza fisica (posti di guardia, recinzione perimetrale, insegne militari, ecc.) e altre caratteristiche che suggeriscono la raccolta di informazioni.

L'importanza dell'isola

Situata a meno di 100 miglia a sud della Florida, Cuba è ben posizionata per tenere d'occhio comunicazioni e attività sensibili, comprese quelle dell'esercito statunitense. La costa sud-orientale degli Usa, del resto, è piena di basi militari, quartier generali di comando, centri di lancio spaziali e siti di test militari. Per Pechino, avere accesso alle capacità SIGINT sull'isola aprirebbe una significativa finestra di intelligence altrimenti inaccessibile dall'interno del territorio cinese.

Scendendo nei dettagli, la lista del CSIS include il più grande sito SIGINT cubano attivo esaminato, situato vicino a Bejuca, Salao, Wajay e un piccolo complesso militare cubano associato al nome della vicina città di Calabazar. La crescita di apparecchiature di monitoraggio spaziale in siti come Bejucal e Calabazar è notevole, dato che Cuba non ha i propri satelliti o programmi spaziali.

Ricordiamo che la Cina ha fornito circa 7,8 miliardi di dollari in finanziamenti per lo sviluppo all'isola dal 2000 in poi, che sono serviti a realizzare anche grandi progetti come la modernizzazione del porto di Santiago de Cuba, un progetto da 120 milioni di dollari lanciato formalmente nel 2015 dopo la visita di Xi Jinping avvenuta l'anno precedente.

La China National Petroleum Corporation, inoltre, ha stretto delle partnership con la compagnia petrolifera statale cubana per sviluppare pozzi petroliferi onshore e offshore. Il CSIS è stato chiaro: gli Usa devono stare in guardia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica