"Svilupperà una nave da sbarco di nuova generazione": la mossa a sorpresa del partner Usa

La britannica Bmt fornirà il design del Caimen tri-bow monohull dell'imbarcazione mentre Jmu costruirà le navi presso i suoi stabilimenti in Giappone. Ecco cosa sappiamo della nuova nave di Tokyo

"Svilupperà una nave da sbarco di nuova generazione": la mossa a sorpresa del partner Usa
00:00 00:00

La Japan Marine United (Jmu) e la società di progettazione e consulenza marittima britannica Bmt si sono aggiudicate un contratto multimilionario per progettare e costruire un mezzo da sbarco ad alta velocità di nuova generazione per le Forze di autodifesa del Giappone. Le navi dovrebbero contribuire ad aiutare Tokyo a rafforzare le capacità di trasportare e mobilitare truppe, equipaggiamenti e rifornimenti nei territori insulari del Paese in una serie di scenari, compreso l'eventualità di un conflitto nel Mar Cinese Orientale o a Taiwan. Sul tavolo ci sono al momento quattro navi, con consegna da completare entro il 2028. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questa nave.

Cosa sappiamo della nave da sbarco del Giappone

Il Japan Times ha scritto che Bmt fornirà il design del Caimen tri-bow monohull dell'imbarcazione, mentre Jmu costruirà le navi presso i suoi stabilimenti in Giappone come parte di una partnership destinata a segnare un "significativo sforzo di collaborazione" tra le aziende britannica e giapponese. Non sono state fornite informazioni specifiche sulle dimensioni esatte e sulle capacità della variante Sdf sotto contratto, anche se la nave da sbarco Caimen è lunga 30 metri e larga quasi 8 metri, può normalmente raggiungere velocità superiori a 30 nodi (56 chilometri orari) in condizioni di carico utile ridotto e più di 20 nodi trasportando un carro armato da combattimento principale.

L'annuncio è arrivato in un momento in cui il Giappone sta cercando di rafforzare le difese delle sue remote isole sudoccidentali, consolidando al contempo i legami militari-industriali con alleati e partner, anche per potenziali esportazioni di equipaggiamento militare. Tra l'altro, Tokyo aveva inserito nella sua strategia di difesa nazionale del 2022 la volontà di condurre la ricerca e lo sviluppo di un sistema di supporto all'atterraggio che migliorerebbe l'efficienza dei trasporti per le citate isole (dove le dimensioni dei porti marittimi sono limitate). Allo stesso tempo, il governo nipponico ha più volte promesso di garantire "unità necessarie", tra cui imbarcazioni manovrabili, per contrastare una potenziale invasione delle isole remote del Paese.

Le preoccupazioni del partner Usa

Secondo quanto riportato dal sito Naval News, la Jmu intende, oltre che soddisfare i requisiti della Sdf, anche esportare le nuove navi nei Paesi del Sud-est asiatico (e oltre). Un potenziale candidato potrebbero essere le Filippine, che negli ultimi anni hanno stretto una cooperazione sempre più stretta in materia di difesa e sicurezza con il Giappone, mentre aumentano le tensioni con Pechino a causa delle controversie marittime e territoriali nel Mar Cinese Meridionale.

Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri del Giappone, Takeshi Iwaya, ha affermato che Tokyo è seriamente preoccupato per le azioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale che stanno aumentando le tensioni e che si oppone fermamente a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo. Nel corso di una visita nelle Filippine, Iwaya ha anche spiegato che il Giappone continuerà a fornire assistenza allo sviluppo e alla sicurezza di Manila e supporto per la sua sicurezza marittima.

Tra le altre preoccupazioni di Tokyo rientrano le crescenti attività cinesi nei pressi di alcune isole giapponesi (spesso in tandem con la Russia) e le imprevedibili mosse della Corea del Nord.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica