"Disegnar sui muri" alla Fabbrica del Vapore

La mostra, patrocinata dal Comune, raccoglie opere di artisti internazionali: dalla street art alla video-wall

Al via presso la Fabbrica del Vapore in via Procaccini a Milano la mostra collettiva "Disegnar sui Muri: dalla Street-Art alla Video-Wall", curata da Marina Mojana e patrocinata dal Comune di Milano. La mostra è promossa da Opera d'Arte in collaborazione con Below. La curatrice ha deciso di esporre nelle sale della Fabbrica opere "site specific", ossia realizzate specificamente per l'occasione e destinate agli spazi molto particolari della location. "Disegnar sui muri" presenta le opere di 9 artisti, italiani ed internazionali, giovani esponenti dell'arte contemporanea che fanno del segno grafico e/o illusionistico il loro linguaggio distintivo e del muro il loro supporto preferito.
Individuati dalla curatrice Marina Mojana tra le personalità italiane e straniere ancora inedite, sono autori emergenti, attivi a Milano o nel territorio limitrofo, con un passato prossimo legato all'arte estemporanea dei gruppi borderline dal carattere mobile, rapido, dinamico, ma con un presente che cerca la propria strada oltre la strada.
L'arte di strada nasce nel Novecento, dapprima sotto forma di reclame sui muri delle città, affiches, cartelloni e manifesti; tra la fine degli anni Sessanta e Settanta, alcuni giovani rivendicano il proprio ruolo e rifiutano la visione consumista che stava formandosi, dando così il via ai movimenti del graffitismo e della street art, diffusisi negli anni successivi. La street art ha avuto evoluzioni positive nel contesto metropolitano frutto della ricerca personale degli artisti, allontanandosi dalla pratica espressiva e dilagante dei writers, pur restando street artist nell'anima e nel gesto: monumentale (Zel Ebrity), estemporaneo (Thomas Mänll), quotidiano (Felipe Cardeña), modulare (Alessandro Di Pietro), illusionistico (Pietro Spoto), materico (Giovanni Vitali), furtivo (Miriam Secco), poetico (Elisabetta Novello), sintetico (Daniele Veronesi). Zel Ebrity (classe 1978) e Thomas Mänll (classe 1987) sono la nouvelle vague della Street Art, la corrente più recente che lascia la strada per entrare nelle case, preferendo ai muri di cavalcavia e di ferrovie quelli del salotto. Sono writers addomesticati, che scelgono di rispettare la legge e di recuperare la lezione degli affischiste anni '60 (Mimmo Rotella, Jacques Villeglé) per riportare sulla tela le tensioni del loro mondo giovanile e metropolitano.
Accanto a questi due giovani dal linguaggio ormai "classico", la mostra presenta la ricerca più innovativa portata avanti da artisti che hanno un passato di street artist e che ancora oggi cercano con originalità di creare un rapporto con lo spazio circostante e le grandi superfici.

"È dal tempo delle incisioni rupestri che l'essere umano lascia tracce del suo pensiero e del suo desiderio su superfici dure come la roccia o resistenti come i muri della città", sostiene Marina Mojana "Questa mostra - spiega l'assessore allo Sport e Tempo libero del Comune Alan Rizzi - tocca un argomento molto sentito e delicato per la nostra città e traccia il confine tra una delle forme espressive più diffuse e produttive dell'universo giovanile, la street art, e la sua degenerazione, spesso incontrollata, rappresentata da muri imbrattati e palazzi deturpati con scritte e disegni che poco hanno a che fare con l'arte". Info: 02/45487400 - www.operadartemilano.it, ingresso libero.

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