Che a Milano una donna possa essere sequestrata per sette ore e stuprata con una violenza estrema è gravissimo, a prescindere che sia o non sia una turista. Mi interessa poco». Il capogruppo della Lega Alessandro Verri ribatte al sindaco Beppe Sala che ieri, durante la sua relazione al Consiglio comunale sul vertice con il ministro dell`Interno Matteo Piantedosi una settimana fa, parlando del caso della turista franco-marocchina trascinata in un ascensore e violentata brutalmente da un marocchino senza fissa dimora aveva voluto precisare: «Descriverla come turista fa comodo ai media ma si tratta di una donna con disturbi chiari, conosciuta dalle forze dell'ordine. Non è che ciò renda meno grave quello che è successo - ha aggiunto -, lo rende anche più grave, significa che qualcuno si è approfittato della sua debolezza».
E rimarca che «quando qualcosa succede a Milano richiama molto di più l'attenzione». Il disagio «si riversa nelle città». C'è «un disagio profondo che va gestito e la repressione non può essere l'unica risposta. Mi ha colpito che anche un'altra donna violentata nella zona della stazione Centrale dopo tre settimane fosse di nuovo lì», una senza fissa dimora. Sala ricorda di aver chiesto «tre cose» a Piantedosi: «Il Comune ha promesso di aggiungere 500 vigili, le assunzioni devono essere almeno mille con i turn over. Vorrei che il Viminale pareggiasse la quantità di persone con le forze dell'ordine e c'è una disponibilità. Ho chiesto di avere un presidio costante e dinamico sulle tre piazze antistanti la stazione Centrale e non tanto controlli ad hoc». Terzo, «sostegno economico per telecamere e dotazioni della polizia locale. C'è stato un buon livello di consenso».
Aggiunge la questione dei minori non accompagnati: il Comune ne accoglie 1.200 nei centri e posti sono esauriti, per il 98,5 si tratta di maschi, almeno 300 sono in giro e si nascondono, spesso commettono reati. «Il governo deve creare un hub di prima accoglienza per i minori, da soli non possiamo farcela». Verri ribatte che con Pinatedosi «un cambio di passo c'è già stato ma è un'emergenza frutto degli 11 anni in cui ha governato la sinistra, in sei mesi non si può ribaltare una situazione allo sbando. Nove violenze sessuali in tre mesi, aggressioni in luoghi della movida, enclave di rom». Per il capogruppo FdI Riccardo Truppo sul tema sicurezza c'è «una sottovalutazione sistematica della situazione».
Cita il caso delle borseggiatrici rom, «in consiglio c'è persino chi si è schierato contro il gruppo che denuncia la loro presenza in metropolitana. È un reato commesso sem questo volontariato contro un sistema che va avanti da anni. Si considera un fenomeno non arginabile un reato commesso sempre dalle solite dieci-dodici persone da anni, ne parlano anche alla Cnn». Chiede anche una parola chiara sulla costituzione di parte civile nel processo contro gli esponenti di Ultima Generazione che hanno vandalizzato la statua d Vittorio Emanuele in piazza Duomo, «se consentiamo a chiunque di colpire un simbolo della città senza conseguenze che immagine diamo?».
Il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico aggiunge che l'emergenza immigrati è «il risultato di tavolate multietniche» simbolo dell'accoglienza senza freni degli anni passati, e avverte che «si avvicina l'estate e ci sono già tanti epidosi di malamovida. Se si lascia fare al caso gli episodi saranno sempre più violenti. Proponiamo di coinvolgere associazioni di polizia in pensione, dei Cc, i City Angels».
Nella sua replica Sala precisa che «anche i fatti vanno letti in modo corretto. A volte c'è la fretta di uscire con un titolo. Che la donna aggredita fosse stata una turista o una persona con disagi acclarati non fa differenza rispetto alla gravità della situazione ma rispetto alla lettura di ciò che accade in stazione. C'è tanto disagio che va gestito in maniera diversa».
Molti consiglieri di Pd e Verdi chiedono infine di chiudere il Cpr, Sala ribatte che «il prefetto assicura che la maggior parte degli stranieri che si trovano nei centri hanno precedenti gravi. Vanno letti i dati, se ci fermiamo a dire Cpr sì o no commettiamo un errore».
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