Milano - Finite le cartucce Il Fatto Quotidiano passa alle granate. Lo spunto per aumentare il calibro dei proiettili arriva dal blog di Peter Gomez, direttore del sito web del giornale di Padellaro. Il titolo è chiarissimo: Berlusconi e il vento del Maghreb. E l’idea è altrettanto chiara: per uno strano effetto domino dopo Ben Alì e Mubarak toccherà a Berlusconi. Poco importa che i due politici nord africani fossero a capo di regimi autoritari da ventitre anni il primo e da trenta il secondo.
“Nell’immediato la prospettiva è che
centinaia di migliaia di profughi arrivino sulle coste italiane. Nel
medio periodo invece il pericolo (per Berlusconi) è che l’incendio del
Mediterraneo si propaghi anche qui.” Una boutade lasciata come un
messaggio in bottiglia nell’oceano dei blog? “Non è uno scherzo. È
un’eventualità concreta che preoccupa più d’uno dei signori del
Palazzo”. La paura che serpeggia tra le righe è che l’imboscata
mediatico-giudiziaria esploda come una bolla di sapone: “E’ ovvio, il
premier farà di tutto per tirare il processo per le lunghe – prosegue
il direttore del Fattoquotidiano.it-. Anzi per non farlo nemmeno
iniziare”.
Insomma, se si sgonfia l’agguato delle Procura la sinistra
torna al suo vecchio amore: la piazza. Gomez compone un calderone in cui tutto fa brodo:
popolarità, consenso, lobby, poteri deboli e forti. Poco importa che
Berlusconi abbia il mandato degli elettori e una maggioranza di 320
parlamentari perché “poi ci sono le donne. C’è la chiesa. Gli
americani, i paesi dell’Unione europea, e addirittura la massoneria.
Persino Licio Gelli lo ha mollato”. Per dar contro al Cavaliere non si
butta via nulla, nemmeno una dichiarazione del Gran Maestro di
Pistoia.
E poi, sul finire, sgancia una chiusa da piazzale Loreto:
“Sventolare il Tricolore e non un vessillo di partito è un fatto quasi
eversivo. Anche perché, in fondo, pure al Cairo e a Tunisi, i
manifestanti imbracciavano solo le bandiere dei loro rispettivi Paesi.
Ma lo hanno fatto per giorni. E abbiamo poi visto tutti come è
finita”. Abbiamo visto anche morti, feriti e devastazioni, ma questa è
una storia di cui Gomez preferisce non parlare…
Una lezione da cattivo maestro anni Settanta che raccoglie subito
pessimi discepoli, come ci si poteva facilmente aspettare. Lo abbiamo
frainteso noi leggendo nel suo articolo una volontà di infiammare gli animi? La parola ai suoi lettori: i commenti all’articolo sono
espliciti. Dav-id apre le danze e lancia un appuntamento: “Il 17 marzo
facciamogli la festa!”.
Giorgio scrive: “L’unico modo per cacciare
questo schifoso è attaccarlo, attaccarlo, attaccarlo sempre e
comunque”. Molti rispondono all’appello e qualcuno chiede anche
delucidazioni: “Correggetemi se sbaglio, bisognerebbe fare la madre di
tutte le manifestazioni di protesta,come in Egitto e costringere il
tiranno a fuggire, sbaglio?”.
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