di Gian Marco Chiocci
e Patricia Tagliaferri
Spuntano bonifici e fatture «per operazioni inesistenti ». E poi una sfilza di appalti anche di una certa rilevanza con pubbliche amministrazioni vinti dalle società in affari con la Soluzioni di Business srl di Vincenzo Morichini, amico e comproprietario della barca a vela di Massimo D’Alema. Le parole del manager Pio Piccini - che ha raccontato ai pm romani il sistema con cui Morichini introduceva negli ambienti giusti, spendendo il nome dell’ex premier Ds, gli imprenditori che stipulavano con lui contratti di consulenza - sono state in parte riscontrate nei primi accertamenti del nucleo «Valutario» della Gdf. A gara vinta, sospetta il pm Paolo Ielo che indaga con il collega Giuseppe Cascini, a Morichini sarebbe spettata una percentuale del 5 per cento sull’affare da spartire con la dalemiana Fondazione Italianieuropei e con il Pd.
«Emergono bonifici ripetuti nel tempo - scrivono gli investigatori nel rapporto consegnato al pm Ielo-giustificati dall’emissione di fatture a favore di SdB e la stipula di appalti, anche per importi rilevanti, con pubbliche amministrazioni da parte dei clienti di quest’ultima ». Ma quali erano iclienti della Soluzioni di Business ? La Finanza dedica un capitolo a parte, elencando le movimentazioni finanziarie di ciascuno a favore della società di Morichini con la vaga causale «saldo fatture ». C’è la Electron Italia srl , che realizza soluzioni tecniche per la protezione delle informazioni e delle transazioni aziendali, dal 2003 una controllata di Finmeccanica, di cui è socia anche la Elsag Datamat e quel Francesco Subbioni, ex dirigente della divisione Servizi di Elsag, il cui nome è finito di striscio nell’inchiesta trapanese (appalti legati alla manifestazione Louis Vuitton Cup) e più concretamente nell’indagine napoletana sulle gare per la sicurezza in caserme e nella cosiddetta «cittadella della polizia» dov’è stato indagato e dove è finito al centro di una spy story per la gestione illegale dei suoi dati da parte di un funzionario della Dia. Tra gli appalti che la Electron Italia si è aggiudicata nel 2008 e nel 2009 la Finanza si sofferma su quello da quasi 8 milioni di euro con l’Autorità portuale di Napoli e su un altro con l’Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci da quasi due milioni. Rispetto al primo gli inquirenti notano la coincidenza che proprio nel 2008 la Fondazione di D’Alema sbarca a Napoli e nel suo comitato scientifico piazza Francesco Nerli, diessino e dalemiano doc, al vertice dell’autorità portuale. E sempre Nerli poco dopo finirà sotto inchiesta per concussione con l’accusa di aver fatto versare ad alcuni imprenditori «contributi volontari »dai 5 ai 25mila euro perpagare le cene elettorali di Bassolino e dell’attuale presidente del Copasir. Di seguito le Fiamme gialle annotano date e importi dei corrispondenti bonifici alla Sdb .
«Erogazioni per operazioni inesistenti», sottolineano ripetutamente. Come quelle relative ai bonifici per 20mila euro emessi dalla Cler Coop Lavoratori Elettrici romani , società che ha per oggetto la progettazione e la costruzione di impianti elettrici ed elettronici. Il riferimento alla Cler Coop e all’accaparramento di dieci appalti dal 2008 al 2010 per un totale di cinque milioni di euro della municipalizzata romana Acea (che nella capitale gestisce l’erogazione di elettricità e acqua per 3 miliardi di ricavi e 200 milioni di utili) ha riacceso l’interesse dei baschi verdi a seguito di alcuni riscontri incrociati collegati a un nome sul quale a maggio 2009 litigarono come matti dalemiani e veltroniani per la poltrona del Cda di Acea: Andrea Peruzy. Chi era/è costui? Direttore e tesoriere della Fondazione di D’Alema, già presente in numerosi e importanti consigli di amministrazione ( Poligrafico dello Stato , Crédit Agricole , Astrim ) nonché di Alenia-Aeronautica , partecipata del colosso Finmeccanica cointeressato insieme alla SdB del braccio destro di Baffino e alla Omega dell’imprenditore Piccini - a mettere le mani sull’appalto a trattativa segreta del ministero della Giustizia per la gestione unica delle intercettazioni delle ventinove procure italiane. Quarantaduemila euro, invece, è l’importo complessivo bonificato alla società di Morichini dalla Costruzioni generali, che nel giugno del 2010 si è aggiudicata un appalto di oltre 300mila euro con la Direzione del Genio militare per la Marina e nel dicembre successivo un altro del valore di 3 milioni e 300mila euro con l’Azienda ospedaliera Monaldi.
Diciottomila euro a saldo di tre fatture che gli investigatori ritengono relative ad operazioni mai effettuate è l’importo pagato a Sdb dalla Themis srl di Piccini, che nel luglio del 2010 mise le mani su un appalto da oltre 14milioni di euro con l’azienda ospedaliera S. Antonio Abate di Gallarate. Indagini sono ancora in corso per accertare la natura dei due versamenti da 15mila euro elargiti dall’imprenditore ternano attraverso le società Omega e Temis alla Fondazione di D’Alema, come lui stesso ha fatto mettere a verbale durante l’interrogatorio dello scorso 15 settembre. «Si tratta di finanziamenti regolarmente annotati in bilancio», precisa oggi Piccini che però non smentisce gli incontri con D’Alema, pur negando che fossero «di natura imprenditoriale o illecita». Il gruppo Finmeccanica si è detto estraneo alla vicenda.
Così come la Fondazione Italianieuropei che attraverso Peruzy parla di false dichiarazioni dell’imprenditore Piccini e di lecita ricezione dei contributi privati «che sono volti a rendere possibile lo svolgimento delle nostre attività sociali». Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, gli va a ruota: «Siamo tranquillissimi, è una bolla sul nulla ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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